Pastorale della carità
Lo scorso venerdì 2 luglio le diocesi della Lombardia, rappresentate dai loro vescovi, dai direttori Caritas e da rappresentanti laici, si sono radunate nel Duomo di Milano per celebrare cinquant’anni della Caritas italiana. La Messa presieduta dall’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini è stata un’occasione per riaffermare la logica del seme che porta noi cristiani non soltanto a fare bene il bene ma ad “aggiustare il mondo” praticando l’amore.
Per spiegare l’immagine dell’“aggiustare il mondo” monsignor Delpini ha usato la forma dell’apologo, una storiella fatta di tre passaggi.
Nel primo passaggio troviamo gli dei dell’Olimpo radunati per decidere come aggiustare il mondo. La risposta sta nello spaventare gli uomini. Essi quindi mandarono fulmini e terremoti… ma il mondo risultò ancora più rovinato.
Nel secondo passaggio si radunarono i sapienti e i potenti della terra. Erano tutti d’accordo sul fatto che il mondo è rovinato e deve essere aggiustato. Si decide di aggiustarlo con la scienza, la disciplina. Ma dopo che le macchine furono in grado di produrre ogni meraviglia, il mondo era più triste e più rovinato di prima.
Allora si radunò il Dio altissimo con i cherubini, i serafini, i profeti… tutti erano d’accordo che il mondo era rovinato ed andava aggiustato. Nel silenzio generale si fece avanti il Figlio e disse: Padre, eccomi, manda me. Andrò come un seme che muore per portare molto frutto.
Noi cristiani di oggi, uomini e donne di buona volontà diventiamo discepoli di colui che vuole insegnarci l’arte di amare per essere insieme a Lui nell’impresa di aggiustare il mondo.
Non basta elencare le opere compiute in questi cinquant’anni e nemmeno descrivere i progetti futuri. È importante invece farci avanti ancora per praticare la logica del seme e non accontentarci di operare bene facendo il bene.
Piuttosto occorre sentirci parte dell’impresa di aggiustare il mondo praticando l’amore, l’amore di Dio, preveniente, gratuito, inclusivo, l’amore che continuamente si fa carne in Gesù e in noi.