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Chiesa e beni

Con prudenza e lungimiranza

L'intervento del vescovo Marco agli amministratori parrocchiali

Redazione
BrunoGermany Pixabay grano.jpg

«Anche oggi, nel nostro presente, gli amministratori “fedeli e saggi” sono chiamati a gestire i beni economici, gli immobili e il patrimonio artistico-culturale della Chiesa assicurando che siano finalizzati alla loro funzione sacramentale, rimanendo “trasparenze” del Regno». Queste le prime parole che il vescovo Marco ha rivolto all’assemblea diocesana dei Consigli parrocchiali per gli affari economici, svolta in seminario lo scorso 20 novembre.

«Caratteristica peculiare del buon amministratore, dunque, è quel discernimento che garantisce il permanere “delle cose della Chiesa” nella loro trasparenza, tenendole lontane dalle opacità rappresentate da un loro utilizzo secondo criteri e fini mondani. La peggiore versione della mondanità è infatti quella che si insinua come un tarlo corrosivo negli ambienti ecclesiali».

A partire da queste premesse il vescovo Marco si è espresso sul fatto che «...il servizio all’amministrazione dei beni della comunità cristiana deve essere annoverato a pieno titolo tra i ministeri ecclesiali… Non vi sono scelte pastorali che risultino neutrali dal punto di vista economico e non vi sono scelte economiche che non portino con sé un risvolto ecclesiale e pastorale».


Il vescovo ha voluto inoltre soffermarsi sul fatto che il tema della sostenibilità economica e gestionale è all’ordine del giorno per molte comunità parrocchiali. Il consistente calo delle entrate derivanti dalle offerte dei fedeli, il prosciugarsi delle fonti alternative di finanziamento, le necessità sempre più stringenti di interventi manutentivi e la difficoltà nel far fronte agli adempimenti burocratici stanno mettendo a dura prove molte realtà locali.
«Questo scenario - ha proseguito Busca - serio ma non ancora drammatico, ci induce a valutare con oculatezza l’utilizzo dei fondi e delle strutture, nonché ad agire con prudenza e lungimiranza nei progetti e negli impegni per il futuro, praticando un “discernimento pastorale” anche riguardo alle nostre molteplici strutture immobiliari».

Precisi passaggi sono poi stati dedicati al tema della transizione ecologica che anche le Parrocchie sono chiamate a considerare seriamente, unitamente ad un incoraggiamento a scelte di maggiore condivisione tra le comunità stesse.


In allegato il testo integrale del vescovo.


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