Temi e Opinioni

Verso le elezioni

Fare l’Europa, in silenzio

DI Emanuele Cerani

Pronti, Scegli, Credo.

Prima dell’attuale campagna elettorale, questo stile comunicativo apparteneva soprattutto alle televendite. Ma nei programmi elettorali dei partiti, gli slogan si dovrebbero tradurre in progetti.


I programmi elettorali di ciascun partito sono scaricabili da internet, scrivendo in Google “programmi elettorali 2022” e selezionando il primo risultato che appare a video.

Al centro dei programmi dei principali partiti vi è il tema dell’Europa. C’è chi vuole più Europa (al punto da farne il nome del suo partito), chi ne vuole di meno e chi non la vuole proprio; c’è chi la vuole molto diversa, diversa ma non troppo o uguale a quella attuale. Di sicuro questo tema è molto complesso, tanto che ogni tentativo di sintesi rischia la superficialità.

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Un esempio concreto è il PNRR, una delle iniziative europee recenti più importanti per noi che ci lega oggi all’Europa.

Il PNRR è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, un documento che il governo italiano ha predisposto per illustrare alla Commissione Europea come intende investire i 191,5 miliardi di Euro che arriveranno nell’ambito del programma Next generation Eu, predisposto per una rapida ripresa dell’economia nel periodo post-pandemico.
Il PNRR include 134 investimenti e 63 riforme, per un totale di 197 misure, ripartite sui sei missioni.
Le missioni sono le aree di intervento nelle quali devono essere realizzati gli investimenti: vanno dalla “digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo” alla “salute”, dalla “rivoluzione verde e transizione ecologica” all’”inclusione e coesione”, dalle “infrastrutture per una mobilità sostenibile” all’”istruzione e ricerca”.

Realizzare la parte attuativa di riforme ed investimenti, predisporre gli atti amministrativi preparatori al raggiungimento degli obiettivi, con particolare riferimento alle gare ed agli appalti per rendere concreti gli investimenti previsti, è quanto di più complesso ed articolato ci possa essere. 

Anche la governance del PNRR è complicatissima, perché coinvolge le istituzioni a tutti i livelli, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per le responsabilità di indirizzo, agli enti locali, per la realizzazione operativa degli interventi previsti. Il tutto in tempi strettissimi e con scadenze ben definite.
Finché sarà in carica il governo Draghi è molto probabile che tutti gli obiettivi previsti siano raggiunti nelle scadenze prefissate, garantendo l’accesso alle rate di finanziamento da parte della Commissione Europea. 

In riferimento agli altri obiettivi programmati nei prossimi anni, cosa propongono i partiti che si presentano alle elezioni per affrontare queste complessità e condurre in porto la nave del PNRR?

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A voi la curiosità di cercare la risposta nei programmi elettorali: forse, potreste restare delusi.

Non è un caso che la concretezza, la serietà e il pragmatismo non abbiano bisogno di slogan.

In una campagna elettorale ossessionata dall’attenzione alla comunicazione, chissà che il “silenzio” di papa Francesco riguardo i temi politici non sia un faro.

Un faro che punta alla bellezza di chi raggiunge obiettivi condivisi e realizza progetti attesi, con senso di responsabilità e impegno.

Un faro che illumina il coraggio di chi conosce la fatica della realtà e sa che, per darle valore e renderla riconoscibile, non necessita di un social media manager che organizzi una televendita.

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Un faro che traccia una linea retta e continua, immagine della strada da percorrere con pazienza e tenacia ogni qualvolta si voglia provare a raggiungere la bellezza di un progetto o di un sogno realizzato.
La stessa bellezza che porterà con sé la realizzazione di tutti gli investimenti previsti nel PNRR.

Diocesi di Mantova
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