Scambi
Raccontiamo un’esperienza che per molti è una sorpresa, come un torrente carsico che per anni ha fatto il suo corso nel sottosuolo e oggi può offrire i frutti del suo lavoro silenzioso. Le testimonianze di giovani studenti e insegnanti vogliono dimostrare che il dialogo assiduo nella solidarietà culturale fa bene e apre nuovi scenari di un mondo globalizzato, troppo spesso invaso da conflitti o condannato al pessimismo, che per alcuni il Covid-19 ha aggravato.
Prendono la parola i più giovani partecipanti al corso di italiano per studenti ucraini offerto dalla Diocesi e dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Mantova per docenti e studenti dell’Università Cattolica Ucraina (UCU) di Leopoli. A loro va tutta la nostra riconoscenza per aver contribuito a quel torrente carsico che irriga la terra italiana e quella ucraina mediante dialoghi e amicizie.
Ed eccoci arrivati a tirare le somme di un ulteriore anno di sodalizio che ci unisce spiritualmente all’Università Cattolica di Leopoli (UCU) in Ucraina. Siamo giunti al 22° anno di cammino insieme, ventidue anni di sentita fratellanza da quel 1999 in cui don Emilio Gerevini e altri sacerdoti della diocesi di Mantova aiutarono i fratelli cattolici ucraini, repressi dal regime sovietico, sostenendo la rinascita della Chiesa cattolica di Leopoli. Il dialogo reciproco è costante senza soluzione di continuità da quel momento: ogni anno la diocesi di Mantova ha ospitalmente ricevuto religiosi e seminaristi di rito greco-cattolico dall’Ucraina, in una esperienza di vicendevole acculturamento e immersione spirituale.
Il fatto che la pandemia non abbia permesso ai ragazzi ucraini di raggiungerci nelle case italiane, come gli anni passati, non ha precluso l’attuazione del magnifico progetto che da molto portiamo avanti in cui si mescolano scambio culturale, creazione di affetti stretti e fede. Come si è svolto, dunque, il progetto quest’anno? Come si è esplicato il prosieguo del sodalizio umano-fideistico che tanto ci stringe gli uni agli altri?
Ebbene, quest’anno, da gennaio a giugno, è stato coinvolto il Liceo Linguistico dell’Istituto Alessandro Manzoni di Suzzara (MN): ragazzi di varia età si sono messi in gioco cercando di insegnare, a volte giocando, a volte mettendo a tavolino argomenti seri, un po’ di lingua e cultura italiana in maniera telematica a ucraini di ogni esperienza, imparando molto anch’essi, col dialogo interessato, dell’Ucraina e della nostra comunione con queste persone.
Ma diamo voce ai ragazzi italiani ed ucraini, che abbiamo intervistato.
Dagli italiani…
Che relazioni avete instaurato tra di voi? Come trovate la modalità online? È efficace? Problemi di connessione o distanza fisica inibiscono il corretto ed efficace svolgimento delle conversazioni?
Abbiamo instaurato un ottimo rapporto fin dalle prime lezioni. Le ragazze ucraine sono sempre state molto disponibili e propense ad apprendere la lingua, con grande curiosità e voracità di imparare cose nuove. Fortunatamente non ci sono mai state problematiche di connessione gravi a tal punto da interrompere la lezione.
Quanto vi sta mettendo alla prova questa esperienza? Quanto state imparando? Percepite coinvolgimento dall'altra parte? Riuscite a farvi capire da tutti in maniera omogenea?
E’ stata un’esperienza fantastica a parer nostro, anche se non per tutti corrisponde prettamente al nostro indirizzo di studi, è stato un piacere partecipare a questo progetto. Abbiamo imparato anche molte cose nuove sulla cultura ucraina, dato che alterniamo 2-3 lezioni nostre con una lezione svolta (in italiano) dalle ragazze ucraine sulla loro cultura.
Io ho trattenuto amicizie molto belle negli anni passati da questo stesso progetto, pensate succederà lo stesso? State riuscendo a conoscervi, a creare legami d'affetto?
Noi lo speriamo vivamente, abbiamo anche iniziato a seguirci su Instagram per mantenere sempre il contatto, anche se distanti. Pensiamo si sia creato anche un legame di amicizia e di fiducia/stima reciproca, oltre che un rapporto “insegnante-allievo”.
Cosa provate al pensiero di dovervi risentire sulla piattaforma Zoom o al pensiero che potreste incontrarvi tra qualche mese in Ucraina?
Noi speriamo che sia ovviamente possibile, sarebbe un’esperienza unica.
È un progetto che funziona, anche in questa modalità? Quali impressioni, riflessioni avete da condividere per il pubblico? Quali sono i consigli per il futuro?
Funziona molto, anzi direi che è l’ideale! Anche se un giorno non è possibile incontrarci, ci si può sempre accordare per un altro e così si evitano tutti i problemi legati ai vari impegni. Un consiglio che può sembrare banale, ma non lo è per niente: non abbiate timore o vergogna a partecipare a quest’esperienza, perché è molto costruttiva. Come noi abbiamo paura di non riuscire a far comprendere al meglio la lingua italiana agli ucraini, loro inizialmente avranno il timore di parlare/scrivere cose sbagliate. Quindi divertitevi!
Dagli ucraini…
Quanto scambio linguistico-culturale sta avvenendo?
In ogni lezione discutiamo molte caratteristiche culturali dei nostri paesi. Usiamo anche poco l'inglese e cerchiamo di capire l'italiano. Quando usano una parola complessa, la spiegano con parole più semplici. Abbiamo imparato di più sulla cultura italiana durante le lezioni con Don Samuele e P. Taras, dove potevamo anche parlare delle tradizioni e della storia ucraina.
Siete soddisfatti della comprensione della lingua e dei temi trattati o vorreste cambiare qualcosa per migliorare l'apporto di conoscenze finale?
Sono contenta di come sia migliorato il mio livello di italiano. Abbiamo discusso temi pratici e imparato molte parole necessarie. Studio italiano solo da due semestri ma posso già discutere di molti temi grazie alla pratica costante e ai corsi interessanti.
Vorrei partecipare di nuovo a questo progetto perché vedo progressi nello studio dell’italiano. Durante questo periodo, penso che ci siamo conosciuti e siamo diventati buoni amici. Mi mancheranno le nostre lezioni e riunioni ogni venerdì pomeriggio. Vorrei incontrare i nostri insegnanti non solo su Internet, ma anche andare in Italia e incontrarli lì ma credo che il progetto abbia avuto successo anche online. Sono soddisfatta di questo progetto, e felice di aver conosciuto nuove persone e migliorato il livello di italiano. È stata una bellissima esperienza.
Cosa porterete a casa di questa esperienza?
Il vocabolario, conoscenza della grammatica, le tradizioni, la cucina, la musica in Italia. Ora so che gli italiani mangiano la pasta tutti i giorni.
Ora ho capito che non fa paura imparare una nuova lingua con un madrelingua, anche se la mia conoscenza dell’italiano è minima. Mi sono piaciute moltissimo queste lezioni perché sono fonte di nuove conoscenze e così puoi imparare la lingua più velocemente.
Io ho trattenuto amicizie molto belle negli anni passati da questo stesso progetto, pensate succederà lo stesso? State riuscendo a conoscervi, a creare legami d'affetto?
Spero proprio di sì, rimarremo sicuramente in contatto. Sì, per me queste lezioni non erano solo utili ma anche divertenti. Mi piacciono molto i miei «insegnanti».
Cosa provate al pensiero di dovervi risentire sulla piattaforma Zoom o al pensiero che potreste incontrarvi tra qualche mese in Ucraina?
Zoom andrà bene, ma incontrarli tra qualche mese in Ucraina è un'idea molto interessante. Sarò felice di incontrare tutti dal vivo.
È un progetto che funziona, anche in questa modalità? Impressioni, riflessioni da condividere per il pubblico, consigli per il futuro.
Sì, perché più persone possono partecipare tramite questa modalità online. Mi sono piaciute tanto queste lezioni. Sono molto grata di aver avuto questa opportunità. In futuro mi piacerebbe andare in Italia per un analogo scambio culturale o anche invitare italiani da noi per mostrargli l'Ucraina.
Notiamo subito che la Chiesa dotata di più anime che il nostro dialogo ultraventennale rappresenta non si è lasciata vincere dalla distanza fisica e ha saputo trasmettere lo stesso amore e funzionamento anche non condividendo gli stessi spazi concreti, ringraziamo tutti i coinvolti per questo, ringraziamo per l’intervista Patrick, Francesco, Noemi, Nastia e Uliana ma anche don Samuele Bignotti per Mantova e padre Taras Okis per Leopoli per rendere possibile la continuazione del progetto oltre che ai docenti volontari che si rendono disponibili e che preghiamo siano sempre più per arricchire questa simbiosi Italia-Ucraina, che tra l’altro sta ricevendo riscontri positivi anche dal più grande livello e non solo a quello locale, tanto che si stanno includendo svariate lingue europee, cercando di farsi conoscere nella sua portata ecumenica di fratellanza e conoscenza reciproca di mondi, persone, fedi.
Ma parliamo ora del futuro, perché non è finita qui! Ci accingiamo infatti ad iniziare il corso estivo: per due settimane, dal 21/06/2021 al 03/07/2021, avremo giornate piene di liturgia latina e bizantina, lezioni tematiche da ambedue le parti per coltivare i rapporti ponte tra Oriente e Occidente e ancora conversazioni.
Tutto nella speranza di vederci presto, magari in Ucraina tra qualche mese.