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Emergenza Ucraina

Grande accoglienza dei mantovani

Il direttore della Caritas fa il punto della situazione e dei fondi raccolti.

Redazione
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L’appello della Chiesa mantovana ad aprire le porte ai profughi provenienti dall’Ucraina non è andato a vuoto. Sono impressionanti i numeri che ci comunica il direttore della Caritas, Matteo Amati: «Da quando abbiamo lanciato l’appello ci sono giunte 305 disponibilità alloggiative distribuite in tutta la provincia. La maggior parte di esse arrivano da privati, poi le parrocchie ed Enti quali il Seminario. Gli uffici diocesani sono al lavoro per contattare tutti coloro che hanno dato la loro disponibilità».

In questo momento la Caritas diocesana sta gestendo l’accoglienza di 44 famiglie, per un totale di 147 persone, delle quali 79 sono minori. Un numero destinato però ad aumentare nelle prossime settimane. Queste persone sono collocate in 26 appartamenti privati, due oratori (Cerlongo e Soave), otto case canoniche attualmente vuote (Barbassolo, Cadè, Campitello, Malcantone, Guidizzolo, Roverbella, Castiglione Mantovano e San Siro), il Seminario e due coabitazioni.
Infine non può non stupire l’enorme cifra raccolta a partire dalla colletta proposta dalla diocesi. «Ad oggi – precisa Amati – abbiamo raggiunto la cifra di 220.632 euro. Questi fondi saranno utilizzati per sostenere progetti della Caritas di Leopoli e le accoglienze attivate sul territorio».
«Unitamente all’accoglienza – conclude il direttore della Caritas – stanno sorgendo anche iniziative di alfabetizzazione e socializzazione per minori e adulti, anche in collaborazione con altri Enti e Associazioni del territorio».




Un momento di accoglienza e di incontro con alcune donne ucraine alla presenza del vescovo Marco.

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Diocesi di Mantova
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