Giornata Mondiale dei Poveri
Domenica 14 novembre si celebra la V Giornata mondiale dei poveri, voluta fortemente da papa Francesco.
Qual è la sottolineatura di quest’anno? Ne parliamo con Matteo Amati, direttore della Caritas diocesana.
Papa Francesco apre la lettera lettera in occasione della V Giornata mondiale dei poveri con il versetto 7 del capitolo 14 del vangelo di Marco: “i poveri li avete sempre con voi”. Appare chiaro l’invito a riflettere rispetto a come ci rapportiamo con la fragilità, con coloro che affrontano una malattia, la solitudine, la privazione di beni, la perdita del lavoro, un lutto, una separazione… “I poveri di ogni condizione e ogni latitudine ci evangelizzano, essi hanno molto da insegnarci perché con le proprie sofferenze conoscono il Cristo sofferente… sono i veri evangelizzatori perché ci permettono di riscoprire in modo sempre nuovo i tratti genuini del Padre”.
Francesco ricorda a tutti che vivere una situazione di vulnerabilità può essere una condizione di “grazia”, perché sentirsi fragili, spaventati, insicuri, bisognosi ci spinge ad affidarci e metterci in ricerca. Non a caso la prima beatitudine è coniugata al presente, per ricordarci che Dio ci offre la possibilità di vivere il regno dei cieli oggi, subito e senza attese: per i poveri il regno è già arrivato.
Quali ricadute potrebbero avere le parole del papa sulla nostra Chiesa mantovana?
Se coloro che vivono una condizione di fragilità sono così importanti, credo che siamo tutti chiamati a riflettere rispetto a come siano partecipi del cammino della nostra Chiesa locale. In questo senso papa Francesco traccia una strada che può aiutarci. Occorre valorizzare le esperienze che non si limitano a programmi di assistenza, che possono essere occasionali, ma quelle che favoriscono l’ascolto e la condivisione di vita. Esperienze durature che generano fratellanza.
La nostra Chiesa locale ha una lunga tradizione di opere caritative, in ogni comunità parrocchiale infatti sono presenti segni di cura e di attenzione, molto spesso nati gesti semplici e da piccole intuizioni. Alla luce della lettera del Papa, sarebbe bello poterle verificare affinché siano sempre più dei moltiplicatori di fratellanza.
E per la nostra vita personale?
Penso che un elemento imprescindibile di questo percorso di verifica sia la quotidiana riscoperta dei doni che il Signore ha riversato in ciascuno di noi. Spesso chi abita una condizione di fragilità tende a nasconderli dietro la paura, le ferite e le proprie sconfitte e a presentare il lato più ostico e duro della propria esistenza. Vedere “il bello” a volte è proprio difficile, ma è necessario per riscoprire che tutti noi condividiamo la stessa fragilità e limitatezza, i medesimi sogni e velate speranze per il futuro.
Com'è lo "stato di salute" mantovano?
Venerdì prossimo presenteremo i dati della situazione mantovana, pertanto rimanderemo a quel momento la restituzione dei dati delle povertà a Mantova, a partire dal nostro Osservatorio delle povertà attivo da molti anni.