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Il “nuovo” presidente Sergio Mattarella


Al termine della vicenda politica che ha portato alla rielezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica Italiana, crediamo che un commento si possa riassumere in due parole: “grazie Presidente”. 


La sua conferma è senza dubbio un fatto positivo, per il valore e l’equilibrio che ha dimostrato nel mandato uscente, per la sua formazione culturale e la sua storia politica e familiare. Tuttavia appare evidente come la strada che ha portato a questa conclusione sia condizionata da una oggettiva difficoltà dei grandi elettori a seguire un metodo utile a individuare candidature che potessero avere il consenso della maggioranza.

Egli stesso ha riassunto chiaramente queste difficoltà e ha motivato con chiarezza la sua sofferta decisione quando nella sua prima dichiarazione ha parlato dei “giorni difficili trascorsi”, di “grave emergenza sul versante sanitario, economico e sociale che richiama al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento”; quando ha accennato a “doveri cui si è chiamati che devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti” e “all’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini”.

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La storia mostra che anche quando era presente una maggioranza parlamentare omogenea è stato difficile eleggere un Presidente. Il nostro parlamento oggi è frammentato e non ha una maggioranza coesa, era quindi necessario un metodo nuovo che consentisse senza forzature e costrizioni di individuare candidature condivise. 

Abbiamo invece assistito a un inutile sfoggio di muscoli, che ha contribuito ad abbassare il livello già basso del confronto politico (“giorni difficili”). E’ mancata forse la consapevolezza del ruolo della politica (“senso di responsabilità”) e sensibilità sulle attese dei cittadini (“interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini”). 

Molti hanno attribuito questa difficoltà al sistema elettorale, non crediamo sia questo il problema. 

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Il ruolo del Presidente in Italia è quello di incarnare ed essere garante dei valori della Costituzione, attento ai problemi culturali sociali ed economici del Paese, una figura che possa stare lontano dalle dispute politiche, che possa non essere condizionato dai sondaggi. Proprio per questo, il Presidente ha potuto svolgere un ruolo politico e istituzionale centrale, con i Governi Monti e Draghi, proprio quando il Parlamento si è trovato in difficoltà ad assumersi a pieno la responsabilità delle scelte. 

Da subito i cittadini italiani hanno colto esempi, stile, senso del dovere, azioni nella figura del nostro Capo dello Stato, che nonostante la consapevolezza e le preoccupazioni che sta attraversando il nostro paese, non ha mai fatto mancare il suo incoraggiamento e la sua fiducia a tutti, dai più piccoli agli anziani, con un’attenzione particolare ai giovani, il nostro futuro. 

Mattarella ha saputo valorizzare le Istituzioni ed il lavoro del Welfare del Terzo Settore, una rete preziosa indispensabile per il nostro Paese che ha dato prova, anche in questo periodo di pandemia, del volto umano, generoso e solidale di molti volontari ma anche di “semplici” cittadini che, come il nostro Capo dello Stato, quotidianamente antepongono alla propria vita e ai propri interessi il bene della comunità,  un popolo quindi di cui andare fiero, e Mattarella ne ha dato testimonianza anche fuori dai nostri confini.

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Lezioni di vita dalle quali concretamente tutti prendere esempio. Il popolo italiano esprime un consenso unanime nel riconoscersi nel nostro Capo dello Stato, ora tocca ad ognuno di noi fare la nostra parte.

Buon lavoro Presidente.

Diocesi di Mantova
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