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Caritas

La Chiesa sorella di Banja Luka

Progetti passati e attuali nel gemellaggio con la Bosnia Erzegovina

Redazione
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Marco Bellini è da molti anni volontario della Caritas diocesana di Mantova. Di professione agronomo, ha operato in Bosnia Erzegovina dalla fine degli anni ’90 su progetti internazionali di formazione e consulenza in collaborazione con Caritas Italiana. Ora con il gruppo di lavoro Educazione alla Mondialità della delegazione Caritas Lombardia segue da vicino le problematiche legate alla Rotta Balcanica e al dramma dei profughi. 

In questo articolo ripercorre le tappe del rapporto tra la nostra Diocesi e quella di Banja Luka, fino al recente progetto sostenuto in questa Quaresima.

I rapporti tra la nostra diocesi e quella di Banja Luka risalgono alla fine degli anni ’90, quando i Balcani furono teatro di una tra le più efferate tragedie di pulizia etnica.
Negli anni, con diversi progetti frutto di un continuo dialogo e monitoraggio dei bisogni e delle opportunità, sono sempre continuati i rapporti con la Chiesa sorella martire di Banja Luka. Martire sia per le uccisioni subite da sacerdoti, religiosi e religiose durante il conflitto, sia per la continua testimonianza evangelica del vescovo Franjo Komariza e dei suoi collaboratori a favore di tutti, indipendentemente dall’appartenenza religiosa.
I primi progetti riguardarono aiuti materiali, a seguito dell’emergenza causata dalla guerra particolarmente cruenta contro la popolazione di fede cattolica. Negli anni successivi sono iniziate le adozioni a distanza, per accompagnare i bambini nella crescita all’interno delle proprie famiglie, e il sostegno per la mensa dei poveri di Banja Luka. Altra importante esperienza è quella nata nell’anno 2000 con il Giubileo del mondo rurale, che portò alla costruzione di una stalla per vacche da latte e di un caseificio per la produzione del formaggio trappista. Questa esperienza è servita non solo per creare posti di lavoro e quindi far crescere l’economia della zona, ma anche per promuovere forme di associazionismo degli allevatori nelle diverse zone della Bosnia, anche aldilà dei confini geografici della diocesi.
Da ultimo l’impegno per l’emergenza della Rotta balcanica. Emersa all’attenzione delle cronache negli ultimi mesi, dopo l’episodio dell’incendio del campo profughi di Lipa (nel territorio della diocesi di Banja Luka), la tragedia dei profughi era stata oggetto dell’attenzione di Caritas Mantova già nel 2017, quando era stato preso un impegno finanziario per sostenere l’operato di un volontario nella zona di Bihac e Sarajevo, in collaborazione con Caritas Italiana e Ipsia, da anni  attivi sul dramma dei profughi.
In continuità con questa sensibilità, nel periodo di Quaresima la Caritas diocesana ha suggerito alle comunità parrocchiali una raccolta di fondi da destinare a progetti di sostegno alle persone migranti presenti nei campi profughi della diocesi di Banja Luka.

Diocesi di Mantova
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