Notizie

SPUC 2021

Nel suo amore

Intervento della pastora valdese Ilenya Goss

C:\fakepath\san_vitale_mosaico_vite.jpg

La settimana di preghiera per l’unità dei cristiani compie 113 anni; nata in ambito protestante è diventata un appuntamento fisso di fine gennaio per le diverse confessioni e denominazioni cristiane. 

Dal 1968 il tema e i materiali liturgici sono proposti congiuntamente da organismi diversi, come Fede e Costituzione del Consiglio ecumenico delle chiese, e dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Ogni anno si affida a partner ecumenici di specifiche aree il compito di predisporre i testi per la settimana; quest’anno l’impegno è stato accolto dalla Comunità di Grandchamp (Svizzera), composta da circa cinquanta diaconesse di diverse chiese, che ha proposto come tema “Rimanete nel mio amore e darete molto frutto” (Gv 15,5-9).

“Rimanere” è il verbo ripetuto insistentemente in questi versetti, come ad avvertire ogni discepola e ogni discepolo che tutto concorre a portare via, a spingere e a tirare il nostro cuore, la nostra mente e il nostro impegno in tante direzioni. Quasi ad anticipare, come ogni buon insegnante sa di dover fare, che una delle più grandi fatiche del nostro cammino umano è quella di rimanere fedeli, di essere costanti, di resistere quando viene la tempesta delle difficoltà, quando viene l’assalto del dubbio, o anche la semplice stanchezza o la noia prendono il sopravvento. 

Ma il piccolo mashal (la breve similitudine di questi versetti) che ci parla della necessità che il tralcio resti connesso alla vite, insegna che soltanto nel saldo radicamento nell’amore vi è la forza di resistere fino alla maturazione del frutto. La vita che fiorisce e che porta frutto è la vita piena e realizzata promessa ad ogni essere umano, vita che si sviluppa nella sua bellezza quando è costantemente alimentata dalla linfa più preziosa ed essenziale: l’amore. 

I versetti che saranno guida e ispirazione durante la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani consolano e suggeriscono: in tempi come i nostri, così inattesi e sconvolgenti sotto molti punti di vista, così drammaticamente segnati da una incertezza ancora più grande di quella a cui eravamo abituati,  l’insegnamento evangelico ci ricorda che esiste per ciascuno la possibilità del radicamento, proprio ora e proprio là dove ci sentiamo sradicati, che esiste l’alimento più essenziale alla vita proprio quando sembra che ci venga a mancare ciò che riteniamo più importante. 

La Scrittura suggerisce nuovi modi di impostare le domande fondamentali che ci tormentano: come vivere una vita vera in un tempo che ci rende tutti un po’ più fragili? Rimanete nell’amore. Rimanere talvolta significa resistere e persistere, continuare ad alimentare la fiducia che i nostri passi hanno senso e direzione. Anche nel cammino ecumenico, spesso difficile, il pieno riconoscimento dell’altro è frutto di quell’amore che ci viene offerto e che ci chiede di essere decisi a non rinchiuderci nel piccolo cerchio che esclude gli altri, a non tagliare il contatto con la linfa vitale che ci alimenta tutti. 

Ogni frutto richiede del tempo per poter maturare: ecco l’invito a dare e darsi tempo e a rimanere nell’amore, perché ciascun essere umano faccia esperienza della vita vera.


documenti

Diocesi di Mantova
Diocesi di Mantova