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"Partiamo ma non ce ne andiamo"

Le Sorelle della Misericordia lasciano Mantova

Redazione
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La notizia è ufficiale: se ne vanno da Mantova anche le ultime Sorelle della Misericordia di Casa Martini. 

Abbiamo chiesto a suor Franca Furlani, superiora provinciale della provincia del Sacro cuore (che comprende le comunità in Italia) di spiegarci come mai si è arrivati a questa scelta.


«Quando negli anni Ottanta del secolo scorso si chiudeva qualche comunità, era molto difficile far comprendere alla popolazione la necessità di tale scelta. Ai nostri giorni è più comprensibile, anche se rimane da entrambe le parti sofferenza e dispiacere: per noi sorelle per dover lasciare una città, una diocesi, una popolazione che ci ha amato e ci ha dato la possibilità di servire nel nome del Signore; per la gente per il vuoto che viene lasciato nel venir meno di una presenza rassicurante che, oserei dire, oggi è ancor più sentita e apprezzata che nei decenni precedenti. La diminuzione di vocazioni e il conseguente venir meno di ricambio di forze è la causa prima di queste difficili decisioni. A questo in questi ultimi anni si è aggiunta la situazione pandemica e ora la guerra a noi vicina che hanno provocato una situazione economica che tutti conosciamo. Da qui anche la necessità di contenere le spese occupando gli spazi in altre case dove i servizi sono già ugualmente erogati».

Quando siete arrivate a Mantova? E in quali ambiti si sono spese maggiormente le vostre suore? 
«Le prime sorelle sono arrivate a Mantova il 19 ottobre 1868, chiamate a prestare il loro servizio nell’Ospedale Militare Principale, e vi sono rimaste fino al 22 febbraio 1922. Durante la Prima Guerra mondiale furono aperti altri ospedali militari. Le nostre sorelle hanno prestato servizio dall’8 giugno 1915 al 1 marzo 1919 presso l’Ospedale Militare di Via Chiassi; dal 22 giugno 1915 al 31 dicembre 1918 presso l’Ospedale Militare Caserma S. Giovanni e dal 24 gennaio al 24 febbraio 1919 presso l’Ospedale Militare S. Spirito. In questo tempo di guerra alcune sorelle sono decedute in servizio. L’opera delle sorelle, che fin da subito dopo il servizio in ospedale uscivano per i rioni più poveri della città a prestare servizio di assistenza, può essere compreso nello stralcio della lettera che il Vicario Capitolare di Mantova scrive alla Madre generale: “Le di Lei Figliuole, che servono nell’Ospitale Militare seguitano ad essere ammirate e benedette per la serafica carità onde assistono gl’ infermi, e fanno tutte le cose. Oh il Signore ne susciti molte di queste anime elette, e visiti noi nella sua misericordia!”.
Il 25 agosto 1883 due suore iniziarono l’assistenza delle orfane dell’Istituto “Piccole Derelitte” in Piazza Stretta, sorto per la sollecitudine di mons. Martini per assistere i numerosi orfani a seguito del colera del 1855. Fin lì l’opera era stata sostenuta da signore pie e generose, ma non poteva più proseguire senza una organizzazione che potesse dare affidamento di assistenza ininterrotta e disinteressata. Per questo l’opera venne affidata alle Sorelle della Misericordia, che nel 1892 si costituiscono in una comunità nella Casa Martini, in Piazza Stretta, con l’orfanatrofio e la scuola elementare interna, la quale cesserà nel 1955. Dal 1900 al 1969 ha funzionato anche una scuola di lavoro.
Nel 1934 iniziò a S. Giorgio la colonia elioterapica.
Dal 1972 al 1985 venne offerta particolare assistenza ai figli degli emigranti.
Nel 1985 viene chiuso definitamente l’orfanatrofio, mentre continua il semiconvitto.
Nel 1922 inizia la Casa di Riposo per anziane sole nella casetta Bianchi in Via Carlo Montanari. Nel 1925 si apre la Scuola Materna.
Nel 1959/60 si attuano i lavori di demolizione e ricostruzione; il nuovo stabile accoglie la Casa di Riposo “Casa Pace”, la Scuola Materna, il pensionato per studenti e la scuola di lavoro.
La Scuola Materna viene chiusa il 31 agosto 2013, mentre nel 2014 la Casa di Riposo viene data in gestione ad altro Ente.
La comunità religiosa di Casa Martini aveva già ospitato sorelle che prestavano servizio nella Casa di Riposo e nella Scuola Materna; con la chiusura di queste due ultime attività alcune sorelle sono passate definitivamente in Casa Martini, che progressivamente ha ospitato in prevalenza sorelle anziane. 
Le sorelle tuttavia hanno continuato a prestare la loro opera in vari servizi: in curia, in parrocchia con la catechesi, il servizio liturgico, come ministri straordinari dell’eucaristia, visite a persone sole e malate; nell’animazione liturgico-spirituale presso Casa Pace e la Casa di Riposo Mazzali; nell’insegnamento della religione cattolica; nell’insegnamento della lingua italiana a immigrati; particolare attenzione e premura è stato dato al servizio nelle carceri sia per l’insegnamento che per la promozione della donna. Particolarmente significativo è stato al riguardo la riconoscenza delle carcerate ai funerali di sr. Pace Previdi. 
Dal loro arrivo a Mantova nel 1868 ad oggi si sono succedute più di 400 Sorelle. Loro unico scopo è stato quello di servire il Signore nella persona dei poveri e bisognosi di aiuto, secondo l’insegnamento e lo stile dei nostri Fondatori: attente al povero, a coglierne la sofferenza, alleviarne il dolore e, quando possibile, eliminarne le cause, impegnate a formare l’uomo perchè conosca e realizzi se stesso fino a raggiungere la statura dell’uomo perfetto che è Cristo Gesù».

Cosa significa per un Istituto chiudere una casa?
«Umanamente è una cosa molto dolorosa, è una parte del corpo che viene a mancare, è un braccio e una mano che vengono mutilati e non possono più offrire direttamente misericordia e consolazione. È anche un grosso impoverimento culturale, ecclesiale, relazionale. Il lungo periodo in cui le Sorelle della Misericordia sono state presenti, e la ricchezza che offrono la città e la Chiesa di Mantova sono state per noi una scuola di vita, di umanità, di fede che porteremo con noi come tesoro prezioso. Siamo grate anche alla Chiesa mantovana per le vocazioni che lungo questa storia ha affidato al nostro Istituto.
Un Istituto religioso però legge e vive i fatti alla luce e in dimensione di fede; sa che la sua opera non è un’agenzia in proprio, non è opera sua ma è opera di Dio, è Lui il Signore della vigna e noi siamo solo suoi servi inutili. “Chiudere una casa” perciò significa portare a compimento in quel luogo l’opera che il Signore ci ha affidato; significa discernere e obbedire alla realtà, alla storia; significa vivere quella parabola umana di nascita-crescita-morte che ci appartiene come singoli e come comunità nella consapevolezza che la meta ultima è la risurrezione, è la vita».

Quale eredità lasciate alla Chiesa mantovana? 
«Quando, prima della partenza definitiva, do il saluto alla comunità parrocchiale, e lo farò anche qui a Mantova, sono solita dire: “Partiamo ma non ce ne andiamo, rimaniamo con quanto abbiamo ricevuto e quanto abbiamo donato, quanto abbiamo seminato e vissuto. Con la grazia del Signore, abbiamo seminato il carisma della misericordia. Questa è la preziosa eredità che lasciamo alla Chiesa mantovana. La misericordia donata dal Signore ai nostri fondatori, i beati padre Carlo e madre Vincenza, vissuta e testimoniata dalle sorelle ora rimane qui presente tra voi, e noi la consegniamo a voi. Ora passiamo il testimone. Ogni cristiano, ogni battezzato è chiamato a incarnare lo stile di Gesù e il suo stile è essenzialmente misericordia. Le sorelle lo hanno fatto vedere, a volte un po’ sbiadito, a volte in modo quasi eroico, ora lasciamo a voi questo filmato, questo tracciato di vita cristiana da continuare a portare avanti. Ciò che hanno fatto un tempo le suore oggi lo può fare ogni laico cristiano”.
Partiamo in un tempo di guerra e pandemia; il nostro Istituto è nato in tempo e a causa di guerre e pestilenze. Che sia questo per noi Sorelle della Misericordia un invito e uno stimolo al “ritorno alle origini”? È la grazia che invochiamo dal Signore e che vi invitiamo a chiedere con noi, affinchè la tenerezza e la consolazione di Dio Padre misericordioso continui ad essere fattivamente testimoniata e raggiunga ogni fratello e ogni sorella in umanità, specialmente i più bisognosi».

Diocesi di Mantova
Diocesi di Mantova