Temi e Opinioni

Gazoldo degli Ippoliti

​Raccontiamoci le mafie

La rassegna che educa alla libertà


L’idea di organizzare una rassegna come Raccontiamoci le mafie nasce nel 2015, a seguito dell’adesione del Comune di Gazoldo ad Avviso Pubblico, l’Associazione di enti locali e Regioni contro mafie e corruzione, avvenuta nel 2012. 


Nasce dalle esperienze derivanti da un ruolo attivo che il Comune ha voluto fin da subito assumere nell’Associazione, e che ha portato il sindaco Nicola Leoni a ricoprire la carica di vicepresidente dal 2016; nasce dalla lettura di articoli di cronaca, di rapporti e relazioni, molti dei quali approfonditi e discussi nell’ambito dell’Osservatorio Parlamentare di Avviso Pubblico, tra cui vari studi dell’Istat e del Censis, in particolare sul senso civico degli italiani e sulle crescenti disuguaglianze nel nostro Paese, e le periodiche relazioni della DIA, della DNA, della Commissione parlamentare antimafia e della Banca d’Italia.

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Le inchieste su mafie e corruzione continuano e vedono coinvolte, anche al Nord, non solo persone appartenenti alle fasce basilari della piramide sociale, ma anche persone che vivono e operano ai livelli medio-alti della stessa. Parliamo purtroppo anche a volte di imprenditori, professionisti, banchieri, giornalisti, rappresentanti delle forze di polizia e della magistratura.

A fronte di una sensibile caduta di fiducia verso le istituzioni, i partiti e i movimenti politici, si assiste purtroppo ad un aumento del consenso sociale verso l’illegalità, la corruzione e le mafie.

Un’antimafia che miri ad operare con efficacia ed efficienza non può non interrogarsi su questo scenario e domandarsi: perché mafie e corruzione godono di un vasto consenso sociale tra gli italiani? Perché nel XXI secolo esiste una diffusa negazione dei diritti e un’accettazione sempre più larga dei privilegi? Perché l’indifferenza, il cinismo, la complicità e la connivenza albergano in vaste fasce di popolazione? Cosa fare per cambiare questo scenario?

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Raccontiamoci le mafie prova a rispondere a queste domande, coinvolgendo scrittori, politici, giornalisti, magistrati, parenti di vittime innocenti delle mafie, artisti ed esponenti delle forze dell’ordine in un percorso di formazione aperto a tutti che promuova legalità, giustizia e impegno civile, portando anche nelle scuole storie ed esperienze concrete di impegno quotidiano contro mafie e corruzione.

Ogni anno, nel contesto della rassegna, l’Amministrazione comunale consegna una copia della Costituzione ai diciottenni.

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Il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa in un’intervista a Giorgio Bocca il 10 agosto 1982 affermava: «Ho capito una cosa, molto semplice ma forse decisiva: gran parte delle protezioni mafiose, dei privilegi mafiosi, certamente pagati dai cittadini, non sono altro che i loro elementari diritti. Assicuriamoglieli, togliamo questo potere alla mafia, facciamo dei suoi dipendenti i nostri alleati».


È necessario far comprendere che la buona politica e la buona amministrazione sono indispensabili per prevenire, contrastare e sconfiggere le mafie e la corruzione. Fenomeni che ci rubano il futuro e ci privano della libertà.

Diocesi di Mantova
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