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Caritas

Rapporto attività ​della rete dei Centri di Ascolto 2021

Presentato all'indomani della Giornata mondiale dei poveri

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Lunedì 14 novembre 2022, a ridosso della celebrazione della Giornata mondiale dei poveri, la diocesi ha presentato il rapporto annuale sull’azione della rete dei centri di ascolto coordinata dalla Caritas mantovana. “Sulle strade e nelle case” è il titolo del rapporto, che fa sintesi dei fenomeni di povertà e di emarginazione riscontrati e che richiama alla settimana della Chiesa mantovana celebrata lo scorso settembre. 


Crescita delle situazioni di emarginazione sociale e impoverimento delle famiglie, specie degli anziani, sono la sintesi dell’azione caritativa della rete ecclesiale svolta nel corso del 2021.
Sono stati 3107 i nuclei incontrati, vale a dire circa 10.700 persone raggiunte. Circa il 31% sono cittadini italiani, con una prevalenza di donne tra coloro che, per l’intero nucleo famigliare, rivolge la richiesta di aiuto.
Elevato è anche l’apporto delle nuove situazioni, che rappresentano il 34% del totale della famiglie incontrate, segno di un elevato ricambio di situazioni che si avvicendano ai centri Caritas e della transizione che il territorio mantovano sta compiendo, colpito così duramente dalla terza crisi economica nel corso degli ultimi 12 anni (crisi finanziaria del 2008-2009, quella generata dalla pandemia e quella recentissima dovuta all’aggressione russa all’Ucraina che ha prodotto la fiammata dell’inflazione dovuta al rialzo dei costi energetici), il cui sbocco sarà più chiaro nel corso dei prossimi tempi.


Si riscontra anche un ritorno alla strada, ovvero all’emarginazione di tante persone, spesso immigrate, che giungono nei nostri territori per fare domanda di riconoscimento dello status di rifugiato ma che, a causa della saturazione del sistema dei servizi di accoglienza, si trova costretta a dormire fuori negli spazi pubblici della città. Nel corso del 2021, infatti, tutti i centri di ascolto attorno al capoluogo hanno registrato un incremento dell’utenza rispetto al 2020. La città attrae più di ogni altra zona della provincia le forme di grave emarginazione a causa della presenza dei principali servizi (di accoglienza, sanitari, burocratici e della mobilità). Sono oltre 300 le situazioni di grave emarginazione che la rete Caritas ha riscontrato e che rappresenta circa il 10% delle situazioni complessive intercettate. 

L’età media degli italiani supera di circa 10 anni quella degli stranieri e si attesta a poco più di 42 anni. Ciò implica, pertanto, una maggior difficoltà ad accedere al mercato del lavoro, maggiori problemi connessi con la salute e, dunque, una permanenza più prolungata in condizione di povertà ed emarginazione. I percorsi di aiuto diventano più complessi, necessitano di forme di accompagnamento prolungate. Circa il 14% dell’utenza è priva di una residenza, dunque fuori dal sistema dei servizi di protezione sociale, ed esclusa dalla possibilità di accedere alle opportunità di reinserimento sociale e lavorativo disponibili.


Si sono incontrate anche molte situazioni di disagio “nelle case”, spesso di persone e famiglie che mai si erano rivolte alla rete dei servizi pubblici e privati. Il servizio diocesano di aiuto economico e microcredito sociale, denominato Proximis (Programma X Interventi di Microcredito Sociale), ha infatti seguito 281 nuclei, dei quali 116 conosciuti nel corso del 2021 (in aumento di circa il 60% rispetto all’anno precedente). Di questi nuovi arrivati 54 erano connotati da condizioni di forte sovraindebitamento. Una porzione consistente di loro era rappresentata da persone over 64, sole, prevalentemente italiane, con un reddito medio di 1.200 € al mese. Si erano dovuti indebitare per poter mantenere la propria autonomia abitativa e per far fronte alle spese mediche. 

Molti interventi sono stati orientati verso nuclei famigliari con figli minori in difficoltà ad assicurare loro le spese scolastiche ed educative. 

Nel complesso sono stati erogati poco meno di 117.000 € a 188 nuclei famigliari, dei quali circa 54.000 € in 11 progetti di microcredito sociale, e la restante parte in aiuti senza restituzione dai vari fondi disponibili ed alimentati col concorso della Fondazione comunità mantovana, da donazioni di privati cittadini, dai comuni e dalla diocesi.

La presentazione del rapporto ha dato anche la possibilità di esprimere il ringraziamento per l’impegno delle centinaia di volontari che prestano servizio nelle strutture caritative ovunque presenti, delle comunità parrocchiali che proseguono nel sostegno ai servizi e per la collaborazione con le istituzioni e le espressioni della comunità civile.


documenti

Diocesi di Mantova
Diocesi di Mantova