Notizie

Vita pastorale

Verso un nuovo progetto diocesano per la catechesi

Alcune domande a don Matteo Palazzani, direttore dell'Ufficio catechistico diocesano

Redazione
C:\fakepath\catechesi.jpg

Don Matteo Palazzani, direttore dell'Ufficio catechistico diocesano, risponde ad alcune domande sul nuovo progetto catechistico proposto dalla diocesi, indicando come cominciare a rinnovare alcuni processi, gradualmente, nelle nostre parrocchie.


Sono state presentate a tutta la diocesi le linee generali del progetto; ora come si procede?

Questo periodo è da considerare come tempo di passaggio, buono per dissodare il campo (informazione per le famiglie e la comunità eucaristica), per preparare il terreno (formazione per gli operatori pastorali), e anche per cominciare a gettare qualche seme (accogliere e incoraggiare le famiglie che si rendono disponibili). 


Come possono essere sintetizzati i punti fondamentali del progetto? 
1. Tutta la comunità cristiana è coinvolta attivamente. Questo progetto non può essere considerato un problema del catechismo e dei catechisti. Tutte le componenti dei vari ambiti pastorali devono essere coinvolte nel progetto. 
2. La famiglia soggetto e la casa luogo privilegiato di catechesi. Non significa che "la palla ora passa alle famiglie", ma le famiglie o i genitori che danno la loro disponibilità possono accogliere in casa propria un piccolo gruppo di bambini per qualche incontro di catechesi accompagnati e supportati dai catechisti (tutor).
3. Piccolo gruppo. Non ripetere il modello della classe scolastica anche al catechismo, ma ripensare tempi, spazi, metodi a partire dalla costituzione di gruppi piccoli di bambini e ragazzi che potrà avvenire per prossimità, amicizia, interessi comuni, stimolando anche un atteggiamento aperto e missionario verso gli altri. 
4. Sacramenti come tappe e non come mete. Il piccolo gruppo seguirà un proprio percorso secondo i tempi e le progressioni loro interne, e si accosterà al sacramento non già in base all’anno di frequenza al catechismo, ma al cammino cristiano fatto.   
5. La celebrazione eucaristica e l’anno liturgico. La Messa celebrata insieme ai genitori nella comunità è un momento fondamentale del cammino, in cui si scopre come non siamo solo noi a fare ma è anzitutto l’azione di grazia di Dio che ci forma come suo corpo. E l’anno liturgico segna i passaggi fondamentali per la vita cristiana.
6. Il kerigma, contenuto fondamentale della catechesi. Ogni educatore che accompagna bambini, ragazzi e adolescenti deve avere sempre sulla sua bocca l’annuncio fondamentale: “Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti, e adesso è vivo al tuo fianco ogni giorno, per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti” (EG 164).


Nelle nostre comunità come si può procedere nella realizzazione di questi punti?
Non possiamo pensare di cambiare improvvisamente e drasticamente la rotta, sarà necessario muoversi per gradi e a più livelli. Bisogna infatti fare molta attenzione a come si propone il cambiamento, perché sappiamo che esso può suscitare disorientamento e talvolta anche rifiuto. Dobbiamo metterlo in conto e per questo tentare di muovere piccoli passi, ma soprattutto investire tempo per formare, spiegare e motivare le scelte che come diocesi (e non come singola parrocchia) stiamo facendo. 


Quali potrebbero essere i passi concreti per sensibilizzare le nostre comunità?
Provo semplicemente a elencare alcuni passaggi molto semplici che possono gradualmente rendere partecipe tutta la comunità cristiana di queste linee orientative diocesane. 
La prima fase potrebbe essere quella di informare e raccogliere consigli che volentieri accogliamo come Ufficio Catechistico. Ad esempio, si potrebbero presentare i punti fondamentali del progetto in Consiglio Pastorale Parrocchiale o di U.P.; convocare tutti gli operatori pastorali, e non solo i catechisti, per capire con loro come attuare alcuni aspetti del progetto in parrocchia; e poi si potrebbe informare la comunità eucaristica durante le messe domenicali in merito al cantiere che è stato aperto in diocesi sui cammini di catechesi. 


Dopo aver informato e presentato le linee principali cosa si può fare?
Dove esistono dei gruppi battesimali (0-6 anni) - ricordo che la pastorale battesimale costituisce il primo momento del progetto - si possono cominciare ad orientare le famiglie verso le scelte che stanno al cuore del progetto. Poi si possono convocare durante l’anno i genitori dei bambini che ancora devono iniziare il percorso catechistico, per presentare le novità che li aspetteranno per l’anno che verrà. E ancora, all’interno del gruppo dei genitori può essere fatta la proposta di accogliere in casa propria un piccolo gruppo.


I catechisti e gli educatori alla fede come possono prepararsi? 
Sarà fondamentale durante questo anno proporre alcuni incontri di formazione per gli operatori pastorali. Questa formazione dovrà essere fatta insieme con tutti coloro che in parrocchia si dedicano alla educazione alla fede di piccoli e grandi nei vari ambiti pastorali. Questa formazione può essere fatta liberamente dalle singole parrocchie o unità pastorali, anche partendo dai “cambi di mentalità” riproposti sulla guida pastorale a pagg. 41-42, oppure concordati con l’Ufficio Catechistico. 

Diocesi di Mantova
Diocesi di Mantova