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DA LA CITTADELLA DEL 28/05

​Food&Science Festival

Il racconto di tre incontri sui temi dell'agroalimentare

DI MAURIZIO CASTELLI

30 Maggio 2023

Food&Science Festival, settima edizione: una rassegna sui temi dell’alimentazione, nelle molte sfaccettature che oggi incontriamo. A Mantova, nei principali luoghi storici ed istituzionali della città, abbiamo vissuto tre giorni ricchi di eventi e di presenze, tutti intorno al tema dell’agricoltura, della trasformazione agroalimentare e del variegato mondo del consumo. 

Nel primo giorno al teatro Bibiena si è parlato del “Forum delle economie”, con l’obiettivo di individuare le nuove frontiere della filiera agroalimentare italiana: energia, digitalizzazione e competenze. Il relatore di Prometeia ha descritto la filiera italiana dell’agrifood fino al 2022. La crescente apertura all’export, la rilevanza del mercato domestico, i consumi fuori casa e la ripartenza del turismo sostengono, in valore della produzione, la forte prevalenza dell’industria alimentare rispetto all’agricoltura, specie in Lombardia. Si nota anche l’espansione dell’export, con un trend in forte aumento negli ultimi due anni, proprio gli anni del Covid. Questi sono i caratteri sorprendenti, accompagnati dall’aumento vertiginoso delle esportazioni lombarde rispetto al totale italiano. 

Il sabato, la gradevolissima sorpresa di tre giovani mantovani: brevi interviste per cogliere le ragioni delle scelte verso il lavoro in allevamento e in caseificio. Serena Dossi, allevatrice, con i familiari gestisce un’impresa nella zona dei prati stabili. Laureata in scienze gastronomiche, ha scelto di continuare l’allevamento, curando anche le attività sociali. Numerose infatti sono le iniziative didattiche da lei proposte, anche per adattarsi ad eventuali svolte gestionali future. Manuel Boschini ha scelto l’allevamento da latte, mentre Paolo Anselmi ha preferito un caseificio in collina: “È un lavoro impegnativo, ma mi appassiona” dice sicuro questo giovane poco più che ventenne. 

La domenica appuntamento con Massimo Folador, imprenditore e docente alla LIUC di Castellanza, e Giuseppe Buffon, professore ordinario all’Antonianum di Roma, dove dirige il diploma di alta formazione in Ecologia integrale. I relatori hanno affrontato il cammino autentico di chi ha iniziato a partire dal modello organizzato, nella seconda metà del ‘700, da Antonio Genovesi a Napoli. Da questi, fondatore dell’Economia Civile, ai nuovi modelli economici più recenti: dall’ecologia integrale all’economia integrale. Con un progetto concreto iniziato nel 2016 a Taranto, la città devastata dall’acciaieria Ilva. Coniugare esigenze delle imprese, della società e dell’ambiente è il presupposto per una crescita più equilibrata e sostenibile, come sostenuto nel libro presentato, “Verso un’economia integrale”. Un mix di racconti ma anche di interrogativi; ad esempio, quasi alla fine del volume, un breve paragrafo dal titolo “L’impresa può essere un luogo educativo?”. Un racconto in libertà, da vivere leggendo con gusto e speranza.

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