Esprime la cura che il Vescovo esercita nei confronti del clero, delle parrocchie, degli istituti religiosi e dei movimenti laicali per la maturazione di un’apertura al dialogo con cristiani e non cristiani. Un delegato e una commissione intrattengono rapporti di amicizia e collaborazione con alcune comunità religiose presenti sul territorio della diocesi e non solo, così da arricchire la visione di bambini, giovani e adulti.
Alcuni impegni sono: mantenere rapporti con la commissione ecumenica territoriale e adattare i suoi consigli e i suoi suggerimenti alle condizioni locali; favorire l’ecumenismo spirituale, offrire aiuto e appoggio, mediante la formazione ecumenica del clero e dei laici, per un’adeguata applicazione della dimensione ecumenica e interreligiosa a tutti gli aspetti della vita; coltivare la cordialità e la carità tra i cattolici e gli altri cristiani con i quali ancora manca la piena comunione ecclesiale; proporre e guidare conversazioni e consultazioni con loro; indicare esperti da incaricare, a livello diocesano, per il dialogo con le altre Chiese e comunità ecclesiali; promuovere, in collaborazione con altre organizzazioni diocesane e con gli altri cristiani, una testimonianza comune di fede cristiana.