S. Pietro apostolo
La parrocchia si estende lungo il tracciato della statale Ostigliese. Pur di modeste proporzioni, è ricca di ben quattro campanili: Barbasso, Garolda, Pontemerlano, Quadre. La parrocchiale è Barbasso, le altre sono oratori padronali nei quali saltuariamente si celebra l'Eucaristia.
I confini parrocchiali si incuneano ampiamente nelle parrocchie limitrofe. Il territorio interessato dalla parrocchia è stato motivo di studi e polemiche anche recenti per i discussi insediamenti di Etruschi ed Ebrei. Recenti ricerche, avvalorate da documenti e reperti archeologici abbondanti, dimostrerebbero che ci fu la presenza di una comunità ebraica (forse la prima in Lombardia) dedita all'agricoltura; e prima la presenza (o il cemitero) di una comunità etrusca.
E' certo che nel 1200, nel luogo dell'attuale chiesa e canonica, era presente una fraternitas, una comunità di frati, quindi un piccolo convento che prestava servizio in una pieve romanica. I recenti restauri hanno portato alla luce appunto una colonna romanica del 1200 e residui di archi poggianti sulle successive colonne.
L'attuale chiesa parrocchiale è recente; iniziata nel 1750, fu ultimata nel 1830. È arricchita da un organo che è tra i migliori della diocesi: così diceva e scrisse il compianto M° don Lino Leali (Gli organi del mantovano, Lino Leali-Damiano Rossi-Guglielmo Ughini).
Il patrono della parrocchia è San Pietro Apostolo, e questo perché nel Medioevo l'attuale territorio "dipendeva" giuridicamente dalla Cattedrale di Mantova, intitolata appunto a San Pietro. Successivamente fu concesso anche a questa chiesa il diritto al "fonte battesimale", il che significa una certa autonomia.
Ancora oggi, in località Rotadora, esiste un palazzotto che la gente dice essere stato la residenza estiva del Vescovo di Mantova, il quale venne in possesso di questo territorio per dono di Matilde di Canossa.