Assunzione della B.V. Maria e S. Andrea apostolo
Asola, adagiata sulle rive del Chiese, in una tra le più belle zone della pianura Padana a pochi chilometri a sud del Garda, è «posta alla confluenza di tre province - scrive M. Buzzi - da tutte ha preso, da nessuna si è lasciata prendere: lontanissima dallo spicciativo indaffararsi dei bresciani e dalla calma ruralità dei cremonesi, più vicina forse all'urbanità aulica e sottile dei mantovani, Asola è se stessa e basta».
Cenomana etrusca, municipium romano, feudo imperiale, dominio pontificio e poi dei Malatesta, fu per lunghi anni città contesa tra i Visconti e i Gonzaga. Sede vescovile con "mero et misto imperio", dopo aver subito le scorrerie di Facino Canco, degli Sforza, del Piccinino e del Gattamelata, il 27 luglio 1440 con dedizione volontaria passò alla Repubblica di Venezia alla quale restò "fedelissima" fino alla caduta della città lagunare nel 1797.
L'imperatore Federico II la riconosce nel XII secolo "nobile città murata", titolo riavuto nel 1952 in virtù della sua storia e dei suoi monumenti, tra i quali la cattedrale, chiesa parrocchiale dedicata a Sant'Andrea apostolo e Santa Maria Assunta.
La cattedrale è una costruzione gotica di transizione, un vero museo, imponente, solenne, per tre lati purtroppo a ridosso di edifici che limitano il colpo d’occhio d’insieme, con due facciate, la principale a sera, l'altra sulla piazza XX Settembre.
Lo stile gotico-lombardo appare in tutta la sua mistica grandiosità nell’interno a croce latina, su tre navate coperte da affreschi. Anche se il solo elenco delle opere d’arte della cattedrale sarebbe troppo lungo, non si può non menzionare il polittico attribuito al Vivarini nell’abside, le tele del Moretto, le belle pale degli altari laterali, l'organo Serassi, i dipinti del Romanino sulla cantoria e sulle ante dell'organo, sui pilastroni della cassa organaria, sulle tavole e sulla colonna centrale del pulpito, l'Ultima Cena (di ignoto), l'Assunta.
Chiese officiate in Asola sono: San Rocco, Santa Maria, i Disciplini. La frazione di S. Pietro ha una chiesa curaziale. Pure la frazione di Sorbara ha chiesa curaziale, dedicata a San Francesco.