Beschi padre Costanzo Giuseppe

Missionari mantovani

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Castiglione delle Stiviere 8/11/1680 - Ambazhakad (India) 4/2/1747

Missionario Gesuita


Cosa può dire oggi un giovane uomo di tre secoli fa? Figlio unico di famiglia ricca, con la prospettiva di una buona carriera, una vita comoda, senza scomodarsi dal suo palazzo di famiglia.

Nato a Castiglione delle Stiviere verso la fine del ‘600: buona complessione fisica, altrettanto buona salute, buoni studi, carattere volitivo, aperto e gioviale nelle amicizie. Cosa può ancora dire un uomo tanto fortunato nei mezzi?

Per inseguire il suo sogno lascia tutto e nel 1710 approda in India. La sua non è un’azione sconsiderata, Costanzo Beschi, castiglionese, ha ben presente la testimonianza di Luigi Gonzaga, figlio del marchese, che un secolo prima aveva abbandonato tutto pure lui, per inseguire il suo sogno, realizzato e compiuto sino a rimanere contagiato nell’Ospedale della Consolata di Roma in soccorso degli appestati. Costanzo Beschi lo imita facendosi a sua volta gesuita, missionario in India. 
La sottana nera del gesuita cede il posto alla veste arancione degli asceti o rossastra dei mendicanti. Il “bramano del nord” si circonda di austerità e di mistero; il futuro “Virgilio tamil” non mangia più né carne, né uova, né pesce; non prende più né vino né liquori: si nutre solo di latte, di acqua, di riso condito con erbe: le foglie fanno da tavola, da piatti e da salviette. Deve viaggiare e deve lottare: contro la febbre quartana, la foruncolosi, un doloroso ascesso alla schiena. Deve costruire chiese, ma deve pure ascoltare con pazienza interminabili confessioni.

Possiede l’arte di stringere amicizie, specialmente con personaggi importanti per proteggere la missione. Padre Costanzo è un uomo ricco di umanità, facile stornellatore, aperto all’amicizia e al dialogo; è un poeta delicato, ma sa stare con i piedi a terra, e si preoccupa di aspetti concreti di giustizia sociale. 
Un uomo di 30 anni si mette a studiare una lingua così diversa dalla sua e in 37 anni di intensa attività pastorale riesce a scrivere 24 libri: poesia, prosa, grammatica, dizionari e traduzioni. Beschi può considerarsi il precursore della moderna linguistica descrittiva. Padre Beschi, poeta tamil, ci dà una grande lezione. Se l’uomo Costanzo ci invita ad avere ideali, a sviluppare l’ingegno con l’impegno, a far bene ciò che stiamo facendo, a realizzarci nell’umiltà come persone irripetibili, accettando i limiti, sviluppando il senso dell’amicizia e del personalismo; il poeta Beschi aggiunge un messaggio molto significativo: un messaggio che suona, per gli uomini di tutti i continenti e di tutti i colori politici, come rispetto di tutte le culture; sviluppo di un sano umanesimo, capacità di accogliere la dimensione poetica ed umoristica dell’uomo; stima per il lavoro e lo studio, portati avanti con metodo, costanza, serietà critica.
Se Luigi Gonzaga, il Santo di Castiglione, che aveva sognato il martirio nelle lontane terre dell’India, ha saputo portare nell’Europa della seconda metà del ’500 una contestazione seria che comincia da se stessi, un messaggio prioritario di carità e di donazione vissuto in prima persona nella rinuncia agli agi e agli onori del marchesato; possiamo dire che Costanzo Beschi, gesuita di Castiglione, missionario cattolico e famoso poeta tamil nell’India del ‘700, riesce ad aggiungere al messaggio di Luigi Gonzaga una dimensione culturale-pluralistica-ecumenica, oggi molto attuale.   

Allora cosa può dire oggi un giovane uomo di tre secoli fa? Quanti nostri giovani sono alla ricerca di qualcosa, desiderano realizzare il loro sogno, hanno bisogno di senso e di speranza. Costanzo Beschi c’è riuscito tre secoli fa, e le condizioni di allora non erano meno difficili delle nostre. Ecco cosa dice ancora Costanzo Beschi a noi: Ho udito la voce del Signore che diceva: "Chi manderò e chi andrà per noi?". E io ho risposto: "Eccomi, manda me!" (Is. 6, 8).


Nota: le parti in corsivo sono tratte dall’opuscolo di Gualberto Giachi S.J., L’INDIA DIVENNE LA SUA TERRA - Costanzo Giuseppe Beschi 1680-1747, Editrice Missioni.  

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