Nell’Anno Giubilare saremo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio […]. Le opere di misericordia sono anche opere di speranza (SnC 10-11).
«L’Indulgenza plenaria giubilare potrà essere conseguita anche [...] riscoprendo il valore penitenziale del venerdì: astenendosi, in spirito di penitenza [...], da futili distrazioni e da consumi superflui, nonché devolvendo una proporzionata somma in denaro ai poveri» (NI III).
Nei cinque venerdì del tempo quaresimale, durante la pausa solitamente dedicata al pranzo, viene proposta una riflessione che approfondisce una concreta “opera di speranza”, in un clima di ascolto e compiendo la scelta del digiuno:
Gli incontri si svolgeranno nella basilica di Sant’Andrea, dalle ore 13 alle 14.
«L’Indulgenza viene annessa anche alle opere di misericordia corporale [...] e alle opere di misericordia spirituale». Quindi, una modalità per il suo conseguimento è quella di fare visita a coloro che si trovano «in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili...), quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro» (NI III).
La tradizionale benedizione delle case e delle famiglie è sempre stata apprezzata quale espressione di una comunità attenta a tutti, anche a coloro che non frequentano con assiduità la liturgia e gli ambienti parrocchiali. Ora, l’esperienza della visita e della preghiera di benedizione può continuare, con modalità e tempi adeguati, coinvolgendo maggiormente i laici e le famiglie stesse. Quindi, durante l’anno, le comunità potranno attivarsi per diffondere la grazia del Giubileo, rendendo partecipe il maggior numero di persone mediante gesti di evangelizzazione e semplici segni di speranza cristiana.
Tutti coloro che vivono un particolare servizio o ministero (catechisti, animatori della fede, ministri della comunione e della consolazione, volontari Caritas, operatori della pastorale familiare...) potranno guidare una “preghiera di benedizione giubilare” in occasione della visita alle famiglie di coloro che sono affidati al loro accompagnamento e di cui si prendono cura.
Anche gli adolescenti e i giovani potranno ricevere dai loro educatori un particolare “mandato missionario”, affinché si impegnino a visitare i loro parenti anziani e malati, nonché le altre situazioni di fragilità e di sofferenza all’interno della comunità.
Inoltre gli anziani, gli infermi e tutti coloro che per gravi motivi non possono partecipare alle celebrazioni, ai pellegrinaggi e agli altri momenti giubilari, potranno conseguire l’indulgenza giubilare «nei momenti in cui le parole del Sommo Pontefice o dei Vescovi diocesani verranno trasmesse attraverso i mezzi di comunicazione e reciteranno nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene [...] le preghiere previste, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita» (NI II). In alcuni momenti dell’anno, attraverso i media diocesani, sarà possibile compiere un “pellegrinaggio spirituale” ai Sacri Vasi con l’accompagnamento del vescovo Marco.
Gli esercizi spirituali nella vita ordinaria proposti durante l’estate (EVO) o quelli vissuti in altre occasioni e modalità durante l’anno nelle comunità parrocchiali, nelle Unità Pastorali o nelle aggregazioni ecclesiali che appartengono al territorio diocesano, rappresentano un’opera di misericordia spirituale, a cui è legata la grazia dell’indulgenza giubilare (cfr. NI III).