Il concetto di “ecologia integrale” è un’intuizione che emerge dall’Enciclica Laudato si’ (LS) di papa Francesco, dedicata alla cura della casa comune. Esso riporta all’etimologia del sostantivo “ecologia” (oikos, casa e logos, studio, riflessione), quale studio degli ecosistemi. Mentre, con “integrale”, chiama in causa qualcosa di più ampio, comprendendo le diverse relazioni all’interno della nostra casa comune: tra le singole parti e con il tutto. Queste relazioni nascono dal presupposto che «tutto è interconnesso» e, pertanto, donne e uomini fanno parte di «un’unica interdipendente famiglia umana». Ne consegue che le decisioni e i comportamenti dei singoli membri della famiglia umana hanno profonde ricadute anche sugli altri e, in particolare, su chi è più fragile e vulnerabile.
L’ecologia integrale, quindi, propone un autentico cambio di prospettiva, mettendo in luce che «la preoccupazione per la natura, l’equità verso i poveri, l’impegno nella società, ma anche la gioia e la pace interiore, risultano inseparabili» (LS 10). Inoltre, consente di recuperare «i diversi livelli dell’equilibrio ecologico: quello interiore con sé stessi, quello solidale con gli altri, quello naturale con tutti gli esseri viventi, quello spirituale con Dio» (LS 210). E ci fa prendere coscienza della responsabilità di ogni essere umano verso sé stesso, verso il prossimo, verso la società, verso il creato e verso il Creatore.
Dall’intuizione che “tutto è connesso” consegue «una preoccupazione per l’ambiente unita al sincero amore per gli esseri umani e un costante impegno riguardo ai problemi della società» (LS 91), nel riconoscimento che la cura per l’altro e quella per la terra sono intimamente legate tra loro. L’uomo è connesso alla natura ed essa non costituisce solo la cornice della nostra vita. Inoltre, l’attenzione ai legami e alle relazioni consente di utilizzare il concetto di ecologia integrale anche per leggere il rapporto con il proprio corpo (cfr. LS 155) e le dinamiche sociali ed istituzionali a tutti i livelli (cfr. LS 142).
Il principio che “tutto è connesso” implica che nell’affrontare le diverse questioni venga riconosciuta la complessità della realtà e la necessità di approcciarla da una pluralità di punti di vista tra di loro complementari. Le decisioni politiche o economiche, ad esempio, devono tenere conto degli intrecci profondi che esistono tra ambiti apparentemente lontani, evitando le conseguenze dannose di approcci settoriali (LS 111). L’ecologia integrale diventa così il paradigma capace di tenere insieme fenomeni e problemi ambientali (riscaldamento globale, inquinamento, esaurimento delle risorse, deforestazione...) con altre questioni (la vivibilità e la bellezza degli spazi urbani, il sovraffollamento dei trasporti pubblici...).
«Un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri» (LS 49). Di conseguenza, l’ecologia integrale è inseparabile dal principio del bene comune.
Marco Pirovano