«Ogni tua speranza è il sangue di Cristo»

Pellegrinaggio

L’esperienza del pellegrinaggio è presente in ogni religione e, in un certo senso, costituisce un aspetto fondamentale della cultura umana. In essa si pone una frattura nel ciclo consueto della vita ordinaria, invitando il fedele ad affrontare un viaggio verso una meta sacra, tra incognite e difficoltà, unendosi ad altre persone che compiono lo stesso cammino. Al termine di questo percorso il fedele tornerà al suo contesto di vita trasformato e purificato, portando con sé ricordi, relazioni inattese e una rinnovata visione del mondo. Anche la tradizione cristiana è costellata da moltissimi pellegrinaggi, che nel corso dei secoli hanno forgiato il contesto geografico e politico europeo, dalle ristrette tradizioni locali fino alle grandi vie di collegamento verso le mete più importanti: Roma, Gerusalemme e Santiago di Compostela.

Gli ingredienti fondamentali di questo “mettersi in cammino verso il sacro” sono molteplici: il lasciare le sicurezze consuete, lo sforzo e l’impegno nell’affrontare le insidie del viaggio, l’esercizio di spoliazione da ciò che costituisce il nostro comfort, la condivisione con i compagni delle difficoltà e l’apertura a nuovi incontri e relazioni. Ciò che configura questa esperienza di movimento è soprattutto il vivere un tempo in cui il senso e la direzione del nostro andare è finalizzata alla ricerca dell’incontro con Dio.

L’invito a divenire pellegrini è molto chiaro nel messaggio cristiano e trova nella Scrittura numerosi richiami. La storia della salvezza, infatti, si connota come un lungo pellegrinaggio: dalle parole rivolte da Dio ad Abramo – «vattene dalla tua terra [...], verso la terra che io ti indicherò» (Gn 12,1) – all’esodo del popolo ebraico nel deserto, per arrivare alla fuga in Egitto della Sacra Famiglia per sfuggire alla minaccia di Erode. Gesù stesso affronta la sua missione come un cammino pieno di incertezze verso Gerusalemme, dove dovrà abbandonarsi totalmente nelle mani del Padre. Il nucleo di questo “viaggio sacro” consiste nel lasciare le proprie certezze personali, per affrontare l’incognita del futuro affidandosi unicamente alla promessa di Dio.

Anche per noi uomini del ventunesimo secolo – rassicurati da un’apparente sensazione di controllo e dominio sulla realtà ma, allo stesso tempo, disorientati dalla sensazione di una mancanza di direzione e di coerenza nella vita – il divenire pellegrini può essere vitale e rigenerante. Mettendoci in cammino insieme a compagni di strada fino a ieri sconosciuti, possiamo scoprire che è la parola di Dio e il suo manifestarsi nella nostra storia che ci danno la direzione e il senso fondamentale dell’esistenza. La forza attrattiva di questa dimensione di sbilanciamento e di ricerca è ancora oggi così potente da coinvolgere chi, anche al di fuori di una marcata appartenenza religiosa, intraprende un cammino personale lungo le tappe di questi antichi percorsi, alla ricerca di quella trama che dà senso alla propria esistenza.

Paolo Breviglieri

Per approfondire:

  • L. Andreatta - C. Costa, Il pellegrinaggio: tempo e luogo di conversione e riconciliazione. Esperienza della misericordia, Lateran University Press, Città del Vaticano 2015.
  • F. Cardini - L. Russo, Homo viator. Il pellegrinaggio medievale, La Vela, Viareggio 2019.
  • Grun, Una cosa sola con Dio. La spiritualità del pellegrinaggio, Gribaudi, Milano 2009.