amministrazione ed economato
Presentato il bilancio diocesano di missione 2024, strumento di comunione e responsabilità condivisa
01 Dicembre 2025
Amministrare non è semplicemente far quadrare i conti, ma custodire e orientare i beni della Chiesa al servizio delle persone, della missione e del Vangelo. Con queste parole si potrebbe sintetizzare il senso dell’incontro pubblico che si è svolto sabato 29 novembre al Centro pastorale diocesano, per la presentazione del Bilancio di Missione 2024 della Diocesi.
L’appuntamento, rivolto ai parroci, ai membri dei Consigli per gli Affari Economici e agli operatori pastorali, è stato non solo un momento di rendicontazione, ma soprattutto un’occasione di formazione e corresponsabilità. Il tema scelto – Amministrare per Servire: risorse comuni e responsabilità comuni – ha evidenziato come la gestione economica non sia un aspetto accessorio della vita ecclesiale, ma parte integrante del cammino di fede e di comunione.
Nel corso dell’ultimo anno la Conferenza Episcopale Italiana e la III Assemblea del Cammino Sinodale hanno messo al centro il tema della trasparenza amministrativa, della partecipazione dei fedeli laici e di una gestione sostenibile dei beni ecclesiastici. La Diocesi di Mantova ha raccolto questo invito, integrando nel proprio percorso strumenti, metodi e organismi di discernimento che permettano di decidere insieme, in modo più collegiale e responsabile.
È stato ricordato che ogni bene ecclesiastico deve essere considerato “bene della comunità” e non patrimonio privato: un dono da custodire, amministrare con giustizia e orientare alla carità e alla missione pastorale.
Non si è parlato solo di numeri, ma di storie: ogni Euro speso è collegato a un volto, a un progetto pastorale, a una famiglia aiutata, a una chiesa mantenuta aperta, a un giovane accompagnato nel discernimento. Il Bilancio diventa così un linguaggio che racconta la vita delle comunità.
La Diocesi ha ribadito tre parole chiave:
Uno dei passaggi più significativi dell’incontro ha riguardato la valorizzazione delle competenze laicali. Sempre più spesso amministratori, economi parrocchiali e professionisti del territorio vengono chiamati a esercitare un vero e proprio ministero laicale di servizio amministrativo, sostenendo i parroci nelle decisioni e liberandoli da incombenze tecniche.
Questo modello, già attivo in molte diocesi italiane, rappresenta una risposta concreta alle sfide del presente: meno burocrazia per i sacerdoti, più responsabilità condivisa nelle comunità.
Il Coordinamento Amministrativo della Diocesi ha illustrato il metodo attualmente in vigore: i progetti vengono analizzati in fase preliminare insieme agli uffici, vengono forniti strumenti di valutazione, e si promuovono percorsi formativi per favorire l’autonomia amministrativa delle parrocchie, sempre accompagnate dalla Diocesi.
Si è parlato di bandi, di fondi CEI, di opportunità di autofinanziamento e di strumenti digitali per la raccolta delle offerte e la rendicontazione. Sono stati annunciati anche percorsi sperimentali, come l’introduzione di dispositivi elettronici per le offerte nei santuari maggiormente frequentati.
Dai dati emerge chiaramente che la gestione ordinaria della Diocesi affronta sfide crescenti: i costi sono in aumento mentre le entrate da fondi CEI restano costanti. Tuttavia, è proprio in questo scenario che la comunità cristiana è chiamata a esprimere il meglio di sé, mettendo in gioco fiducia, creatività e spirito evangelico.
“La gestione dei beni non è fine a se stessa, ma è un atto di fede e di comunione. Ogni scelta economica è una scelta pastorale. Amministrare bene significa servire meglio le nostre comunità, soprattutto le più fragili” – è stato ricordato in chiusura.
Il Bilancio di Missione 2024 della Diocesi di Mantova si presenta così non solo come un documento contabile, ma come una testimonianza viva di una Chiesa che desidera camminare insieme, riconoscendo nelle risorse materiali uno strumento di carità e di evangelizzazione.
Un invito rivolto a tutti: non spettatori, ma protagonisti nella custodia dei beni comuni.