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Giubileo

Benedizioni giubilari della casa e dei luoghi di vita

Per allargare il più possibile il raggio di azione della grazia giubilare, può essere amministrata anche dai laici

18 Aprile 2025

In un passaggio dell’omelia della Messa Crismale - celebrata mercoledì 16 aprile - il vescovo Marco ha esortato e autorizzato le benedizioni “giubilari” nei luoghi della vita ordinaria (case, aziende, RSA, ospedali, carceri, cooperative sociali, istituti di formazione, di cultura e del tempo libero…) amministrate anche da laici, per l’anno giubilare in corso.

Riportiamo di seguito il passaggio dell’omelia e lo schema per la benedizione giubilare predisposto dal Servizio per la pastorale liturgica:

Ogni battezzato è sacerdote e, in quanto tale, è ministro della benedizione. Lo afferma la costituzione conciliare, chiedendo di favorire l’esperienza delle benedizioni per rendere più facile la «partecipazione da parte dei fedeli e avendo riguardo delle necessità dei nostri tempi». Aggiungendo che, in particolari circostanze, i vescovi possono autorizzare i laici «dotati delle qualità convenienti» (SC 79) ad amministrarle.
Come ho auspicato nella lettera giubilare Ogni tua speranza è il sangue di Cristo, cerchiamo di allargare il più possibile il raggio di azione della grazia giubilare perché arrivi presso tante famiglie e persone che, di fatto, non parteciperebbero a nessuna delle proposte offerte durante l’anno nelle chiese giubilari.
Esorto e “autorizzo” ogni comunità a inviare catechisti, ministri della comunione e della consolazione, ma anche capi scout ed educatori alla fede, come pure gli adolescenti già cresimati, nelle abitazioni di queste persone (ragazzi, anziani, malati, disabili, famiglie in lutto...), con la possibilità di condividere la “benedizione giubilare” con quei fratelli e quelle sorelle. Infatti, il “saper benedire” è una delle principali azioni sacerdotali a cui tutti i battezzati sono abilitati, in modo particolare coloro che ricevono un mandato ecclesiale.

Schema per la benedizione giubilare

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