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Preziosissimo sangue

Delegazione mantovana al Blutfreitag a Weingarten

mons. Giancarlo Manzoli

22 Maggio 2024

Un nutrito gruppo di mantovani il 10 maggio scorso ha celebrato il Venerdì del Sangue (Blutfreitag) nella città gemellata di Weingarten (Baden-Wurttemberg). La delegazione mantovana era composta da rappresentanti della Diocesi, del Comune di Mantova, dell’associazione Mantova-Weingarten e della Compagnia del Preziosissimo Sangue.

Giovedì 9 maggio la delegazione mantovana, accolta dal sindaco e dal vicesindaco di Weingarten, ha partecipato nella basilica di San Martino, gremita di fedeli, all’atteso sermone del vescovo di Bolzano-Bressanone Ivo Muser, che ha detto:

«I cristiani credono nel ponte dal cielo alla terra e dalla terra di nuovo al cielo. Questo ponte ha un nome: Gesù Cristo. Ha “portato in terra” il cielo: non siamo noi a creare il “cielo in terra”; possiamo però aprirci al cielo, che inizia dove lo lasciamo entrare nel nostro mondo. Il Blutfreitag a Weingarten vive dell’interazione di temi importanti: l’esperienza della comunità, l’amore per la creazione, la tradizione, la cultura, la sensazione di vita e, non da ultimo, l’adesione al nucleo della fede cristiana. Proprio questo nucleo è ciò che la reliquia del sangue vuole celebrare; possa essere concesso a noi di desiderare e vivere l’unità nella diversità; possiamo costruire un’Europa comune, dove culture diverse si incontrano e si arricchiscono a vicenda sul suolo natio; possiamo riscoprire e coltivare la nostra identità cristiana in un dialogo rispettoso con l’identità degli altri; e possa il nostro convivere essere caratterizzato dalla ferma volontà di imparare dalla grande, ma anche dolorosa, storia del nostro continente».

È seguita la suggestiva fiaccolata alla cappella della Madonna addolorata, sul monte della Croce, con la partecipazione di migliaia di persone. Al termine il parroco di Weingarten Ekkehard Schmid ha rivolto pubblicamente un saluto ai mantovani.

Il venerdì, alle ore 7, ha avuto inizio il più grande corteo equestre d’Europa, in cui 1.800 cavalieri - tra i quali i virgiliani Sereni e Campitelli - hanno accompagnato la reliquia del Preziosissimo Sangue in processione per le vie della città e dei paesi circostanti.

Circa 30.000 persone, presenti lungo il percorso di 12 chilometri, hanno assistito al passaggio benedicente del Cavaliere del Sacro Sangue.

Successivamente in Basilica è stato celebrato il solenne Pontificale, presieduto dal vescovo Ivo Muser, durante il quale la Compagnia mantovana del Preziosissimo Sangue ha donato alla chiesa il tradizionale cero, realizzato da un confratello.

Il vescovo Ivo nell’omelia ha detto:

«Gesù afferma nell’ultima cena: “Questo è il mio sangue, che viene versato per voi e per tutti per il perdono dei peccati”. Qui non si tratta solo di una limitata donazione di sangue, ma di chi è Gesù, come si rapporta a noi, cosa vuole donarci con la sua morte e risurrezione. Questa fede deve essere il cuore del Rito del Sangue e del Venerdì del Sangue qui a Weingarten! Senza questa fede, questa festa colorata sarebbe vuota e discutibile… Che sia concesso a tutti noi di tornare dalla celebrazione del Venerdì del Sangue alla nostra vita quotidiana con la gioiosa convinzione: Sono accettato e amato e quindi posso accettare e amare gli altri».

Nei giorni seguenti la delegazione ha partecipato a vari eventi e incontri; è stata anche ricevuta all'Accademia della diocesi di Rottenburg-Stuttgart dalle autorità ecclesiastiche e civili.

«Anche quest’anno si è rinnovato il patto di amicizia tra Mantova e Weingarten - ha detto il vicesindaco di Mantova Giovanni Buvoli - con lo stesso entusiasmo di 26 anni fa, quando fu siglato per la prima volta. Un legame specialmente religioso, ma che va oltre. Le nostre due realtà, infatti, anche se diverse tra loro, si uniscono ogni volta in sintonia e amicizia. Questo è il sentimento che deve legare l’Europa. In questo solco si formerà un’Europa forte e coesa».

Anche il vicario generale della diocesi di Mantova, don Alberto Formigoni, ha richiamato i contenuti essenziali dell’esperienza vissuta:

«Questo gemellaggio rimanda all’immagine del sangue; sangue quale segno di violenza e di morte che tanto ha segnato i popoli dell’Italia e della Germania, e più in grande dell’Europa, ma anche e anzitutto sangue di Cristo, e di uomini e di donne che hanno alimentato con la loro vita la vita di tutti. Grazie per questi giorni intessuti di tradizione e preghiera, di storia e cultura, di amicizia e incontri; giorni che raccontano quanti tralci, anche senza saperlo, sono alimentati dalla linfa della vita di Cristo, perché Lui è vita che abita la nostra umanità intera».
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