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25 novembre

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Una riflessione a cura dell'Equipe giustizia sociale, lavoro e cittadinanza del Tavolo del Bene comune

Tavolo Bene Comune

25 Novembre 2024

Riteniamo la violenza contro le donne un'emergenza che riguarda l'intero Paese, da cui purtroppo non è esclusa nemmeno la nostra provincia: nel 2024 il femminicidio di Maria Campai a Viadana, e in passato quelli di Cezara Musteata e Yana Malaiko, entrambe castiglionesi. Ogni azione violenta è un'offesa alla persona e alla dignità della vita, innalza muri che discriminano, escludono, isolano ed emarginano. In poche parole ogni violenza va contro tutto ciò che è il cuore della fede cristiana.

Ci uniamo quindi al coro di chi chiede che non vengano legittimati tutti quei comportamenti lesivi della figura femminile, che spesso rappresentano la volontà di sopraffazione e di possesso tipica di una cultura maschile dominante, che è ben lontana dal significato della parola amore.

La solitudine delle donne e dei minori (che sono doppiamente vittime) che subiscono violenza viene contrastata quotidianamente da una rete di enti, istituzioni e associazioni dediti al supporto delle donne vittime, ma riteniamo che sia importante aggiungere anche il contributo di ogni singola persona, in un lavoro orientato ad un sempre più necessario cambio culturale, anche nella Chiesa e nella comunità dei credenti.

L’ascolto della voce femminile all’interno della società, e il ruolo concreto delle donne all’interno della Chiesa come madri e sorelle, sono temi ad oggi poco discussi nei gruppi parrocchiali, tuttavia diventa sempre più necessario intraprendere una discussione eticamente giusta e spiritualmente solidale per contribuire a veicolare idee costruttive sul piano comunitario, educativo e affettivo.

Nella nostra diocesi

Una buona pratica in questa direzione, nel nostro territorio mantovano, è Casa della rosa, un centro di accoglienza residenziale a carattere comunitario per donne maggiorenni in fuga dalla violenza, con o senza figli, in situazioni di disagio e maltrattamento. La struttura è in grado di ospitare fino 20 persone (donne con i rispettivi figli minori) in 10 stanze attrezzate con bagno.

Alle ospiti si offre un ambiente di accoglienza temporanea e un sostegno in un periodo di crisi, l’elaborazione di un piano per permettere la riacquisizione delle capacità di gestire autonomamente e dignitosamente la propria vita, un sostegno per cambiare l’attuale situazione di vita e un aiuto-sostegno alle madri nella relazione con i loro figli.

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