Sorelle di san Francesco
Una presenza evangelica fatta di preghiera, evangelizzazione e carità
Oriana Caleffi
22 Luglio 2024
Da 25 anni le Sorelle di san Francesco sono presenti a Brede. Era, infatti, l’11 luglio 1999 quando quattro ragazze provenienti da province diverse si ritrovarono nella canonica di Brede, vuota ormai da qualche anno, dove furono accolte da monsignor Egidio Caporello, allora vescovo di Mantova. Iniziò così, con la logica del piccolo seme del Vangelo, una vita di consacrazione religiosa nello stile francescano, come ramo femminile dei Fratelli di san Francesco, che al mondo d’oggi, sempre più secolarizzato, offre la bella testimonianza di un’esistenza donata al Signore e al servizio dei fratelli.
Fin dall’inizio le Sorelle sono state accolte con grande affetto e senso di protezione, tanto che ancora oggi vengono chiamate “le suorine di Brede”. Se hanno ricevuto tanto, hanno anche dato tanto. La loro presenza, infatti, ha creato nella piccola frazione lambita dal Po, un’oasi di preghiera, un punto di riferimento non solo per la popolazione locale ma anche per la Provincia e oltre, fino ad avere, dal 2011, una seconda casa a Olfino. Lo si è visto bene nella liturgia celebrata in occasione del venticinquesimo, partecipata da circa 300 persone provenienti da paesi e province diverse, come pure gli oltre venti concelebranti, sacerdoti mantovani e di altre diocesi, fra cui alcuni Fratelli di san Francesco.
«Rivisitare le esperienze fatte insieme per tanti anni – ha esordito nell’omelia fra Remo – è riconoscere quanto sia ricca di grazia la presenza delle Sorelle di san Francesco, è affermare che seguire il Signore moltiplica la gioia, gli amici».
Il padre, poi, in riferimento alla piccolezza del luogo, lontano da quelli che sono considerati i centri vitali dell’economia, ha paragonato la loro condizione a quella di Gesù a Nazareth, leggendovi non la casualità ma l’azione provvidenziale di Dio. Infine il celebrante ha voluto richiamare anche i momenti di prova e sofferenza che la comunità ha attraversato. «Si deve passare attraverso la tribolazione – ha concluso – perché la sofferenza ci costringe ad una scelta, aumenta il desiderio di vita che viene soddisfatto solo dal nostro Signore Gesù Cristo»
In conclusione le Sorelle hanno voluto ringraziare, anche attraverso la proiezione di immagini dei momenti significativi, le persone che hanno creato la storia di questi 25 anni. Sono emersi così i tre aspetti fondamentali della loro missione che sono la preghiera; l’evangelizzazione, pure attraverso scelte concrete di collaborazione con le parrocchie della zona e con il territorio; la vicinanza ai più fragili. In questa prospettiva le suore hanno favorito la nascita dell’associazione “Donne per la Vita” che gestisce uno sportello presso l’ospedale di Pieve di Coriano.