CHIESA E POVERI
Una scelta maturata a fronte di situazioni emergenziali crescenti
REDAZIONE
03 Novembre 2023
L’ex palestra del Seminario diventa uno spazio di accoglienza notturna. Ne abbiamo parlato con il direttore della Caritas mantovana Matteo Amati, che in questa nostra intervista ci spiega nei dettagli le ragioni e il funzionamento di questo progetto della Chiesa mantovana.
L’idea che la Diocesi possa mettere a disposizione uno spazio di accoglienza per dare risposte a situazioni emergenziali è nata nel 2022 con lo scoppio del conflitto in Ucraina e l’arrivo dei primi profughi: le famiglie erano molte e non c’era un luogo dove poter offrire un’ospitalità temporanea in attesa di soluzioni più stabili. Durante quella crisi umanitaria riuscimmo a dare una risposta immediata grazie alla generosità di molte parrocchie e privati cittadini che misero a disposizione 47 appartamenti.
Qualche mese più tardi emerse nuovamente il problema dell’accoglienza: venticinque profughi pakistani, provenienti dalla rotta balcanica, avevano trovato un riparo di emergenza in piazza castello perché i progetti di accoglienza dei richiedenti asilo della Prefettura erano saturi. Era inverno e la Diocesi decise di mettere a disposizione “Casa Sabatelli” per offrire loro un luogo caldo e sicuro.
Anche oggi l’accoglienza delle persone senza dimora durante la stagione invernale rappresenta un’attenzione particolare della Chiesa mantovana, sono oltre venti le persone che vivono in questa condizione. Per questo motivo, insieme agli altri uffici della Curia, abbiamo deciso di mettere a disposizione i locali della palestra dell’ex Seminario vescovile.
Lo spazio avrà una capienza massima di 25 posti e offrirà un riparo notturno dalle 20:00 alle 8:30. Questo servizio sarà coordinato dalle realtà che da anni lavorano in rete e che si occupano di grave marginalità adulta: il Comune di Mantova che gestisce il dormitorio cittadino, l’associazione Papa Giovanni XXIII che organizza uno spazio diurno per persone senza dimora e due associazioni legate alla Caritas diocesana: l’associazione Agape, con il Centro di Ascolto C.A.S.A. San Simone, e Abramo, che partecipa al servizio del pronto intervento sociale.
L’obiettivo è di consolidare le sinergie già attive tra i vari soggetti che operano nell’ambito del contrasto ai fenomeni di grave emarginazione e di affiancarsi, senza sostituirsi, alle Istituzioni che hanno responsabilità per legge nei diversi livelli, comunali e di ambito, regionali e statali.
Saremo operativi da lunedì 6 novembre e disponibili fino al 31 marzo. Un grazie particolare va alle ragazze e ai ragazzi degli scout Agesci e Cngei e di alcuni gruppi giovanili delle parrocchie della città che si sono resi disponibili per rendere i locali adatti e pronti all’accoglienza. Il lavoro da fare è stato tanto, hanno lavorato sodo: un gesto di gratuità che allarga il cuore.
I locali che saranno adibiti all’accoglienza sono adiacenti al Duomo e nei secoli passati ospitavano la curia mantovana. Oggi quella che fu la casa del vescovo diventa uno spazio per la cura di persone che vivono ai margini della società in una condizione di estrema vulnerabilità: un gesto che rappresenta la volontà della Chiesa mantovana di farsi prossima.