Un recente intervento del vescovo sul tema del pellegrinaggio, anche in vista del prossimo Giubileo 2025
Marco Busca
01 Luglio 2024
Turismo delle radici, turismo religioso, turismo lento: tante modalità di vivere l’esperienza del viaggio, che recupera la dimensione originaria dell’homo viator. La relazione dal vescovo Marco al convegno per la festa di Sant’Antonio abate a Quistello (14 gennaio 2023) mette a fuoco il tema del pellegrinaggio, anche in vista del prossimo “Giubileo della Speranza 2025”, che in Diocesi vedrà una tappa significativa nella basilica di Sant’Andrea.
Qui di seguito è disponibile il testo completo dell'intervento, che prende in esame in modo dettagliato i valori antropologici e spirituali del pellegrinaggio, i diversi tipi e modalità di pellegrinaggio e turismo religioso, fino a definire il pellegrinaggio come esperienza integrale di fede e di umanità.
Riportiamo in particolare i passaggi che riguardano gli itinerari e i percorsi nel territorio mantovano, che sono quanto mai attuali, in vista dell'ormai prossimo giubileo del 2025.
«Anche il territorio mantovano è ricco di testimonianze artistiche e storiche generate dalla fede delle nostre comunità. Negli ultimi anni soggetti istituzionali e gruppi culturali stanno realizzando iniziative per individuare, promuovere la conoscenza e mettere in rete (“a sistema”) percorsi che possano risultare attrattivi per i turisti o, più semplicemente, per offrire esperienze significative ai residenti. Si tratta di proposte e di progetti che presentano livelli molto differenti di elaborazione: da quelli più strutturati, che hanno visto il riconoscimento ufficiale del Ministero del Turismo e stanno già realizzando segnaletica, pubblicazioni e siti web, a quelli in fase di ideazione, fino a quelli che circolano ancora solamente come semplici spunti.
Nella città convergono e si incrociano numerosi percorsi, tanto che Mantova potrebbe rientrare nel novero delle città “crocevia di cammini”. Dall’ultimo tratto del Mincio che si allarga per formare i laghi fino al Po sono almeno 5 i cammini che si intersecano e si affiancano.
Il Giubileo della Speranza 2025, che secondo le previsioni dovrebbe mettere in movimento 32 milioni di pellegrini, inoltre potrebbe avere una tappa diocesana nella basilica di Sant’Andrea. Con una adeguata valorizzazione della reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo e un luogo di accoglienza dei visitatori, alcuni spazi della concattedrale potrebbero diventare un vero e proprio hub».
Le Grazie di Curtatone, la Comuna di Ostiglia, San Luigi di Castiglione delle Stiviere, ma anche l’Incoronata in Duomo, la Madonna del Dosso a Casalmoro, la Possenta a Ceresara, Santa Rita a Pellaloco, la beata Osanna Andreasi a Carbonarola.
I santuari diocesani “maggiori”, oltre a essere scrigni di tesori artistici, sono punti di riferimento per la vita spirituale di ampie aree di territorio (molto apprezzato e utilizzato, ad esempio, è il servizio per la celebrazione del sacramento della Riconciliazione).
Quelli cosiddetti “minori” custodiscono tradizioni e memorie devozionali che si rinnovano di anno in anno.
Molto frequentata da sportivi, cicloamatori e cicloturisti, non ha una connotazione primariamente religiosa, quanto piuttosto naturalistica. I percorsi ciclabili intercettano molti luoghi di culto disseminati lungo il corso del fiume Mincio.
Infrastruttura ciclabile di oltre 700 chilometri, finanziata dall’Unione Europea quale volano di sviluppo turistico, unisce Venezia a Torino percorrendo le rive del fiume Po. Nel tratto mantovano del Grande Fiume essa si snoda sull’argine sud, toccando i paesi rivieraschi da Felonica a Suzzara.
Sarebbe auspicabile la costituzione di un partenariato tra istituzioni, enti locali e parrocchie per riuscire ad attrarre investimenti strutturali e inserire nel percorso le chiese e i borghi che sorgono in prossimità dell’argine. Interessante è la ristrutturazione della canonica di Felonica per ospitare un “turismo lento”.
È stato individuato e reso esecutivo il tracciato Verona-Mantova-Modena, che passerà per Monzambano-Volta Mantovana-Marmirolo-Mantova-Bagnolo-San Benedetto-Quistello-Moglia.
Quindi, a parte le incertezze esecutive, nel prossimo futuro il nostro territorio sarà attraversato perpendicolarmente da due infrastrutture di mobilità lenta di portata europea. Conviene senza dubbio non arrivare impreparati a questi appuntamenti, con tutte le opportunità che potranno palesarsi.
Collega Aquisgrana con Roma, secondo l’itinerario storico di Eginardo. Nel mantovano si estende per 152 km da Castiglione delle Stiviere a Felonica.
La Via Imperiale Romea Germanica
La strada collega il Mare del Nord (Amburgo) con Roma, utilizzata da sessanta Imperatori. Nel mantovano passano le due varianti dei tratti Modena-Peschiera e Modena-Verona.
È riconosciuto a livello internazionale e collega Mantova a Lucca, si snoda per 285 chilometri, attraversa tre regioni (Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana) e si compone di 11 tappe. Il primo tratto, da Mantova a Reggio Emilia, passa per Pietole, Bagnolo, San Benedetto, Pegognaga e Suzzara, puntando poi verso Guastalla.
Collegato con il cammino precedente, ma di portata ben più ampia, c’è il nodo della valorizzazione del Preziosissimo Sangue, reliquia identitaria della città, della diocesi e del territorio. Un racconto adeguato del suo senso, della sua storia e dell’arte che ha saputo generare, potrebbe rilanciare l’attrattività di una delle più importanti reliquie della cristianità.
I Comuni dei Colli morenici del Garda si stanno muovendo nell’attivare percorsi legati ai santi locali, quali sant’Angela Merici di Desenzano del Garda, san Luigi Gonzaga di Castiglione delle Stiviere, la beata Paola Montaldi di Volta Mantovana, con una connessione con l’esperienza assistenziale e caritativa della Croce Rossa.
Da Felonica, estrema propaggine della provincia, toccando chiese di grande suggestione, come Pieve di Coriano, Nuvolato, San Lorenzo di Pegognaga, Gonzaga e piccoli oratori campestri, come Ghisione o Valverde, nonché lo straordinario complesso del Polirone, giunge fino a Mantova. In città si tengano in considerazione la Rotonda di San Lorenzo, i lacerti pittorici del Palatium canossiano (attuale palazzo della Ragione) e le testimonianze matildiche in Duomo.
È in fase di realizzazione (finanziato da un bando Cariplo) un itinerario che unisce luoghi aloisani, legati cioè a san Luigi Gonzaga, a Castiglione delle Stiviere: Santuario, Collegio delle Vergini, convento di Santa Maria, eremo della Ghisiola, con la creazione di un vero e proprio centro di accoglienza per gruppi.
Tra il Basso Mantovano e la città attendono un’adeguata strutturazione in un percorso specifico anche i luoghi della vita e della devozione della beata Osanna Andreasi: Carbonarola, suo luogo di nascita, Carbonara, Gazzo Bigarello, Scorzarolo e Mantova, con la sua casa-museo e la sua sepoltura in Duomo.
Vi sono poi itinerari in fase di elaborazione che attraversano il territorio mantovano verso il bresciano e il cremonese: il Cammino di Santa Giulia, il Cammino della Veronica. Il Cammino dei Gonzaga ai Sacri Vasi, da Desenzano a San Benedetto Po prevederà specifiche tappe nelle chiese e nei luoghi della spiritualità mantovana.
Un ulteriore gruppo di percorsi, pur non avendo un taglio devozionale o religioso, intreccia la storia delle comunità, dei sacerdoti e degli edifici di culto:
- il Museo diffuso del Risorgimento, che coinvolge decine di Comuni disseminati su più provincie, sta per realizzare una ricognizione sistematica delle memorie dell’epoca risorgimentale (Mantova, con i Martiri di Belfiore, e molti comuni mantovani, soprattutto quelli lungo il corso del Mincio);
- le terre dell’emigrazione mantovana (il territorio tra Mantova e il confine veronese con le grandi corti, la risicoltura, l’operato pastorale di Giuseppe Sarto come vescovo di Mantova).