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Radio Alfa, da Castel Goffredo alla Lombardia

La storica radio castellana amplia il suo raggio d'azione

Redazione

05 Agosto 2024

Radio Alfa, storica emittente di Castel Goffredo, ha comunicato l'attivazione dell'impianto DAB+ (Digital Audio Broadcasting, un moderno standard di radiodiffusione digitale) sul Colle Vedetta di Brescia, che consentirà la copertura di tutta la pianura lombarda, e la contemporanea accensione di un secondo impianto a Milano in via Turati, che copre l'intero territorio meneghino. Queste attivazioni, affiancate all’impianto FM di Castel Goffredo, consentono a Radio Alfa di raggiungere un pubblico stimato di 9 milioni di utenti: attualmente è l'unica radio mantovana a godere di tale copertura.

Per conoscere meglio questa realtà abbiamo intervistato lo station manager Daniele Guidetti.

Radio Alfa: la storia

«Radio Alfa nasce nel 1977 per volere del parroco di allora, don Adriano Zanca» racconta Guidetti «allo scopo di offrire una compagnia amichevole alle centinaia di lavoratori e lavoratrici che operavano soprattutto nei calzifici di Castel Goffredo, e per portare conforto nelle case degli allettati castellani, e la possibilità di seguire ogni domenica la Celebrazione Eucaristica.

Nel corso dei decenni la nostra emittente ha affrontato alterne fortune, rischiando più volte la chiusura (anche recentemente) per questioni soprattutto economiche. Ma la tenacia dei castellani è proverbiale, e dopo 47 anni ci ritroviamo ancora qui, desiderosi più che mai di offrire un servizio di qualità ai nostri ascoltatori».

In un mondo sempre più globalizzato, quale spazio e futuro possono avere le radio locali?

«Può apparire strano, ma la globalizzazione dell'informazione e delle comunicazioni può favorire lo sviluppo dei media locali e comunitari. Occuparsi in toto di un determinato territorio e delle tematiche della sua popolazione conferisce alla radio locale un marcato tratto distintivo, che può spingere l'ascoltatore a preferirla rispetto a un broadcast nazionale. Ovviamente la radio locale deve essere di qualità e di "utilità"; è terminata l'epoca delle radio di mera rappresentanza».

Cosa ha significato per voi questo passaggio al DAB, e quali aspettative avete?

«L'approdo al DAB per Radio Alfa è stata una piacevole necessità. La quasi totalità delle emittenti nazionali e locali utilizza questo sistema di trasmissione che garantisce, soprattutto per chi utilizza la radio in automobile, una maggiore qualità audio e copertura del territorio. Per entrare in DAB abbiamo dovuto correre e bruciare le tappe, per non rischiare di rimanere esclusi.

Al momento siamo ricevibili ininterrottamente dalla provincia di Milano a quella di Brescia, che unita al nostro segnale FM significa raggiungere un'utenza di svariati milioni di persone. Purtroppo non riusciamo a raggiungere la zona di Mantova, in quanto il Ministero non ha ancora rilasciato autorizzazioni per l'attivazione impianti di radio locali. Ma speriamo di arrivare presto anche lì, perché la provincia di Mantova è il nostro territorio di riferimento».

La vostra è una radio di chiara ispirazione cristiana. Da cosa l’ascoltatore dovrebbe accorgersene, e cosa può trovare sulle vostre frequenze?

«La nostra radio a un primo ascolto può sembrare un’emittente come le altre, con una programmazione musicale identica a quella dei network, interventi degli speaker veloci e concisi, qualche spot pubblicitario; attenta a tutte le fasce d'età, ma che strizza l'occhio soprattutto ai giovani.

Ma all'interno di questo flusso audio vengono veicolate le notizie inerenti la vita della nostra parrocchia (ogni giorno alle 7.20 - 12.20 - 17.20), senza dimenticare la trasmissione della Santa Messa dalla chiesa di Sant'Erasmo ogni domenica alle ore 11. Inoltre verranno presto implementate nuove rubriche di informazione cristiana realizzate dai nostri preziosi volontari, sempre aderenti al format della radio.

Nelle realtà radiofoniche commerciali la partecipazione alla vita cattolica viene vista come qualcosa fuori dal tempo, a volte divenendo oggetto di ironie fuori luogo. Per noi a Radio Alfa la cristianità deve essere vissuta come un fatto normale».

Le altre parrocchie della diocesi potrebbero in qualche modo favorire la vostra diffusione?

«Assolutamente sì, e auspichiamo che accada. Grazie alla tecnologia sarebbe anche possibile allestire dei piccoli studi radiofonici all'interno delle parrocchie, e trasmettere in diretta programmi e contenuti del proprio territorio, oppure trasmettere in diretta gli eventi più significativi. Sarebbe un bellissimo modo di "fare rete" fra tutte le meravigliose realtà delle nostre parrocchie».

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