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Suor Teresa Tambelli è Venerabile

La religiosa delle Figlie della Carità nacque a Revere e visse la sua missione a Cagliari

01 Luglio 2025

Venerdì 20 giugno 2025, durante l’udienza con S.E.R. il card. Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, papa Leone XIV ha autorizzato il Dicastero a promulgare il Decreto riguardante le virtù eroiche della Serva di Dio Teresa Tambelli, religiosa delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, di origine mantovana.

Si tratta della dichiarazione ufficiale di “venerabilità”, che apre a questa suora figlia di san Vincenzo il cammino verso un’eventuale beatificazione. In meno di sei anni la causa di beatificazione di questa suora di origini mantovane, che ha vissuto la propria vita e missione in Sardegna, ha passato il vaglio delle commissioni storica, teologica e dei cardinali e vescovi, che hanno esaminato centinaia di documenti e 60 testimonianze.

Suor Teresa Tambelli (al secolo Olga) nacque a Revere, in provincia e diocesi di Mantova, il 17 gennaio 1884, settima di sette figli. Il papà, avvocato, seguì Garibaldi nella famosa Spedizione dei Mille. Nella diocesi di Mantova - guidata da mons. Giuseppe Sarto, il futuro Papa Pio X - fu battezzata il 19 marzo 1885, ricevette la prima Comunione e il 16 novembre 1894, per mano di mons. Sarto, il sacramento della Confermazione nella parrocchia di San Michele Arcangelo a Villa Poma.

A 13 anni rimase orfana di entrambi i genitori. Studiò all’Istituto magistrale della Figlie della Croce a Parma dove conseguì il diploma magistrale. Si avvicinò alle Figlie della Carità che incontrò durante le sue vacanze ad Ostiglia, e fu conquistata dal loro portamento semplice e cordiale. A 18 anni decise di donarsi al Signore e chiese di entrare nelle Figlie della Carità a Torino. Aspirava alle missioni estere, ma a causa della salute malferma fu scelta per lei una destinazione in qualche modo intermedia, e fu inviata in Sardegna.

Nel settembre del 1907, a 23 anni, suor Teresa sbarcò dunque a Cagliari, all’Asilo della Marina, dove resterà per ben 57 anni. Amabile, umile, vivace, tenace, disponibile, caritatevole verso tutte le consorelle, conquistò in breve tempo il cuore di tutti. La sua prima occupazione fu l’insegnamento, a cui seguirono tutti gli altri servizi, in particolare la carità verso i poveri.

Nel 1925 divenne la nuova Superiora della casa, succedendo alla beata Giuseppina Nicoli, della quale proseguì l’opera che aveva fatto dell’Asilo della Marina “la centrale della carità” cittadina. Adeguò le scuole alle nuove norme, mantenendo vivo e dinamico l’asilo e i laboratori di avviamento professionale per le ragazze. Aprì inoltre la scuola media parificata e le magistrali legalmente riconosciute.

Soprattutto, però, ereditò l’amore per i tanti bambini poveri che nella Cagliari di allora, abbandonati a sé stessi, vivevano in strada. Al tempo stesso, aiutata dalle consorelle, si spese per tutti gli indigenti. Durante la seconda guerra mondiale, dopo i primi bombardamenti su Cagliari del febbraio 1943, aprì l’Asilo della Marina agli sfollati, fino a che lei stessa, con le altre suore, non fu costretta a rifugiarsi a Uras, un paese in provincia di Oristano. Insieme alle consorelle allestì una cucina popolare per i poveri e una scuola da campo per i bambini. Successivamente condivise con la popolazione cagliaritana le fatiche e le difficoltà della ricostruzione materiale e morale della città, che le bombe avevano quasi completamente distrutto.

Il 23 febbraio 1964, subito dopo la Santa Messa, il suo cuore cessò improvvisamente di battere. La notizia della sua morte si diffuse immediatamente per tutta Cagliari, e nel pomeriggio una grande folla sfilava dinanzi alla sua bara per renderle omaggio.

Suor Teresa Tambelli, nei tanti cagliaritani che ne incrociarono il cammino, ha lasciato un ricordo indelebile quanto il senso di gratitudine. Di lei è stato detto che nessuno saprà mai in quale maniera riuscisse ad aiutare tutti.

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