Bene comune
Intervista ai mantovani che parteciperanno alla Settimana Sociale dei cattolici a Trieste
02 Luglio 2024
A pochi giorni dall’inizio della 50^ Settimana Sociale dei Cattolici italiani - che si terrà a Trieste dal 3 al 7 luglio - abbiamo intervistato Giovanni Pernigotto, uno dei delegati diocesani che parteciperà all'evento insieme al vescovo Marco.
La nostra diocesi a Trieste sarà ben rappresentata. Assieme al nostro vescovo Marco, pure lui presente per tutte le 5 giornate, vi saranno suor Pieranna Dotti, delle suore Operaie della Santa Casa di Nazareth, impegnata nell’Unità pastorale Le Pievi; Davide Vareschi, giovane docente di Castel Goffredo appartenente all’Azione Cattolica; Davide Chieregatti dell’unità Pastorale La Riviera del Po; Nicola Ferrari, uno dei responsabili del percorso socio-politico diocesano. Questo gruppo, oltre ad essere rappresentativo delle diverse realtà territoriali mantovane, conta tre membri appartenenti al Tavolo del Bene comune della Diocesi, di cui io sono uno dei coordinatori.
Al di là dei titoli, ciascuno di noi si sente inviato dalla Chiesa di Mantova a questo importante appuntamento nazionale.
Possiamo dire che vi sia stata una preparazione per così dire remota, e una più prossima.
La prima corrisponde al processo di rinnovamento pastorale che la Diocesi ha intrapreso da vari anni, in linea con lo spirito sinodale portato avanti da papa Francesco e attuato dai vari vescovi che si sono succeduti a Mantova negli ultimi due decenni. Un rinnovamento che prevede un maggior ascolto delle comunità parrocchiali e delle unità pastorali, e che si sta realizzando mediante la riorganizzazione del Centro Pastorale, visto non più come centro decisionale (di azioni pastorali proposte dall’alto), ma come ente di supporto alle esigenze e alla creatività delle comunità stesse. Ciò prevede un maggior coinvolgimento dei laici, e chiama in causa una rinnovata collaborazione tra i vari attori in gioco (preti, laici, religiosi), con uno sguardo anche a chi – pur non sentendo di appartenere al circuito più tradizionalmente ecclesiale – può e vuole offrire un prezioso contributo di idee e di partecipazione.
La seconda modalità di preparazione è stata la proposta di un rinnovato percorso socio-politico, che tenesse insieme l’ascolto di figure di alto livello – che nei mesi di aprile e maggio hanno proposto quattro incontri sui temi della partecipazione e della democrazia – e il coinvolgimento di esperienze e di testimonianze delle comunità.
Quindi per scelta non porteremo, come delegati mantovani, una qualche buona pratica specifica, ma il racconto di un percorso di rinnovamento, fatto di ascolto, proposte, idee. I frutti di tutto questo li vedremo nel tempo.
Ciascuno di noi sarà impegnato su diversi tavoli, in base all’esperienza e alla possibilità di approfondirne i temi una volta ritornati in Diocesi. Conversione ecologica, rigenerazione delle periferie, cittadinanza, lavoro e innovazione, immigrazione saranno le tematiche su cui lavoreremo come rappresentanti del Tavolo del Bene Comune, ma parteciperemo anche a quelli dedicati ai giovani, alla scuola e in generale al tema educativo. Il grande tema della pace, in ottica europea e non solo, non potrà vederci assenti.
Come accennato, la diocesi di Mantova può riconoscere di aver intrapreso un percorso innovativo e coraggioso, fondato sulla Parola del Signore che ci invita a percorrere strade nuove, senza perdere di vista il tesoro della grande tradizione cristiana. Parlare alle donne e agli uomini di oggi, in special modo alle nuove generazioni, ci sembra una responsabilità sfidante, a cui non possiamo sottrarci. Il percorso diocesano mi pare abbia cercato di interpretare questa esigenza.
Ci auguriamo che Trieste sia un punto di arrivo di tale itinerario, da cui ripartire con slancio.