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8XMILLE

Una casa che è una famiglia

​La Casa Famiglia dell’Associazione Papa Giovanni XXIII a San Silvestro

REDAZIONE

06 Marzo 2023

“Per dare una famiglia a chi non ce l’ha!”: era questo lo slogan del Servo di Dio don Oreste Benzi per promuovere in Italia e nel mondo le Case Famiglia dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. La Casa Famiglia per sua natura si caratterizza per la condivisione diretta, stabile e continuativa delle figure genitoriali con i loro figli, naturali e rigenerati nell’amore. Nella Casa Famiglia ci sono fratelli e sorelle, zii e nonni, piccoli e grandi, normodotati e diversamente abili, persone con problematiche e vissuti diversi: la Casa Famiglia accoglie senza distinzione di età o situazione di provenienza. La Casa Famiglia nella Comunità Papa Giovanni XXIII è una vera famiglia, nella quale si sviluppano rapporti di tipo parentale e fraterno come quelli che si hanno nelle famiglie naturali.

Quando si accoglie in Casa Famiglia si ha la consapevolezza che coloro che sono accolti anche per un brevissimo tempo sono amati come se dovessero rimanere per sempre. Non si accolgono i fratelli per istruirli, guarirli, toglierli dall’abbandono, ma perché il Signore li ama, ce li manda, e con essi ci si appartiene nel Signore e, perché si amano, si cerca di guarirli, istruirli, ma si rimane con loro anche se sono ritenuti irrecuperabili. La Casa Famiglia va oltre l’assistenza e la prestazione per essere condivisione. Nella Casa Famiglia, come in tutta la comunità, non c’è chi salva e chi è salvato, ma ci si salva assieme, poiché chi è accolto ha valori che chi accoglie non ha, e viceversa.
I membri della Comunità Papa Giovanni XXIII hanno riconosciuto la vocazione di seguire Gesù povero, servo, sofferente, condividendo direttamente la loro vita con i piccoli e i poveri che il Signore fa loro incontrare. Questa scelta vocazionale induce i fratelli e le sorelle della Comunità a conformarsi a Gesù vivendo la condivisione diretta con i poveri (specifico visibile della vocazione), scegliendo la vita da poveri (per non farla da padroni, ma essere realmente amministratori dei beni di cui vengono in possesso), facendo quotidianamente spazio alla preghiera e alla contemplazione (perché “non sa stare in piedi chi prima non sa stare in ginocchio”, e “non sa stare con i poveri chi non sa stare del tutto con il Signore” - insegnava Don Benzi), lasciandosi guidare dall’obbedienza (per non correre da soli, ma per camminare come popolo di Dio), vivendo la fraternità (perché la vera testimonianza dell’amore a Dio è l’amore ai fratelli). La Casa Famiglia inoltre si inserisce nella Chiesa locale e nel territorio e tessuto sociale in cui opera, aprendosi alla collaborazione con le strutture sociali pubbliche e private presenti, senza venir meno alla sua tipica identità vocazionale che la orienta e la anima. 

Nella canonica di San Silvestro, dall’estate del 2017, vive la Casa Famiglia San Giovanni Bosco: Eleonora e Matteo sono la mamma e il papà di questa famiglia accogliente. Attualmente la Casa Famiglia è composta da mamma e papà, dalla loro figlia naturale Margherita, da una ragazza gravemente disabile, da una minore straniera non accompagnata, da due giovani stranieri lavoratori in procinto di andare in autonomia e da due bambini (fratello e sorella) che frequentano la casa in modalità diurna. Da quando la Casa Famiglia si è trasferita a San Silvestro sono state accolte quattordici persone, per poche settimane o per qualche mese o per alcuni anni, di età e situazioni diverse, ognuno con il bisogno di avere una famiglia accogliente che offra una possibilità nuova per sostenere e rilanciare il progetto di vita individuale. Inoltre la Casa Famiglia è a disposizione delle attività dell’Unità Pastorale di Curtatone, collaborando nei diversi servizi e vivendo anche alcuni momenti di condivisione e fraternità con i sacerdoti.
L’accoglienza in canonica è stata possibile anche grazie ai fondi dell’8xmille, che hanno permesso all’apertura, nell’agosto del 2017, di rinnovare e conformare gli impianti della casa e di adeguare la pavimentazione in alcune camere; inoltre è stato possibile realizzare altre piccole e grande migliorie necessarie al mantenimento e al miglioramento dell’immobile negli anni successivi: sostituzione delle gronde e dell’abbaino, riparazione dell’intonaco in alcuni punti gravemente danneggiati, sostituzione delle tre finestre del salotto, ma soprattutto la realizzazione dell’elevatore nel vano scala per rendere accessibile il piano superiore, e il contributo per l’acquisto di un pullmino. Inoltre nei prossimi mesi verrà rifatto completamente l’intonaco esterno della canonica. 

Quello dell’8xmille è un aiuto importante e prezioso, elargito alla parrocchia attraverso la Caritas diocesana, che permette di offrire una casa bella e confortevole a chi non ha una famiglia, affinché l’accoglienza in famiglia possa essere il primo passo per poi realizzare nella propria vita “i cieli nuovi e la terra nuova”, come sempre spronava don Oreste.

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