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Inaugurato il nuovo oratorio a Montanara di Curtatone
14 Ottobre 2024
C’è un nuovo oratorio a Montanara, nei pressi della chiesa, entro gli spazi parrocchiali. Una struttura adiacente a quella preesistente costruita nel 2001, che la prolunga, creando un unico ambiente.
È stato inaugurato domenica 6 ottobre durante l’annuale sagra della comunità, con la celebrazione Eucaristica delle ore 10.30, alla presenza di famiglie con bambini, ragazzi, adulti, anziani: davvero una comunità viva!
Era davvero necessario in questi tempi realizzare una nuova struttura? Servivano spazi interni più ampi, per accogliere le attività pastorali di tutte le comunità dell’Unità pastorale di Curtatone, formata anche dalle parrocchie di S. Silvestro, Levata e Buscoldo.
Serviva una struttura più versatile e flessibile, adattabile alle diverse necessità. Ecco allora realizzate due pareti divisorie mobili, che permettono di modificare l’assetto dello spazio secondo le diverse esigenze, senza complicare le geometrie di una struttura che doveva rimanere semplice e riconoscibile, evocativa delle grandi aule del passato, ma attenta al risparmio energetico e frutto di una oculata scelta dei materiali.
“Una struttura che ha bisogno di molta cura” ha sottolineato l’architetto Vittorio Longheu che, insieme all’ingegner Paolo Freddi, ha predisposto il progetto e seguito il cantiere. I tecnici hanno accolto le esigenze della comunità, che alcuni anni fa si era interrogata, e hanno trovato risposte equilibrate alle esigenze manifestate.
Il progetto è stato sostenuto grazie a fondi dell’otto per mille alla Chiesa Cattolica, a risorse messe a disposizione dalla Diocesi di Mantova e dalla Fondazione Comunità Mantovana, e alle donazioni dei fedeli. L’inaugurazione è arrivata dopo un anno di lavori.
Era necessario che ci fosse un nuovo “ponte” tra la strada e la chiesa, per utilizzare la felice definizione di oratorio di San Giovanni Paolo II, per accogliere, far entrare e uscire tutti dalla bella realtà che la comunità cristiana è. Un ponte capace di abbracciare le diverse esigenze e modalità di incontro, ma anche passato e presente (i mattoni con cui il nuovo oratorio è costruito sono quelli degli edifici preesistenti in questo luogo) e anche epoche diverse: quella di don Giovanni Bosco, cui è intitolato l’oratorio del 2001, acuto e appassionato educatore che nell’Ottocento si prese cura dei giovani nelle periferie della Torino industriale, e la nostra, rappresentata da Carlo Acutis, nato nella Milano del 1991 e morto a 15 anni per un male incurabile, con il suo carattere travolgente e la comunicazione via internet usata per raggiungere coetanei e amici; il bassorilievo di terracotta realizzato da Andrea Jori all’ingresso del nuovo oratorio raffigura i due santi che quasi abbracciano tre giovani, ad esprimere l’attenzione, la passione e la cura che questa delicata fascia d’età da sempre richiede.
Proprio a Carlo Acutis il vescovo Marco Busca intitolerà il nuovo oratorio il prossimo 8 dicembre, solennità dell’Immacolata, e nell’occasione verrà ordinato diacono il seminarista che vive il suo ministero nell’UP di Curtatone, Marco Zenesini.
Rimane la sfida di riempire i nuovi spazi con progetti e proposte che concretizzino il sogno di incontri, scambi e dialoghi che trasmettano quell’amore che fatica a trovare canali di espressione e ponti per raggiungere i destinatari cui ci rivolgiamo. Perché proprio questo è il sogno che ha sostenuto l’impegno di questi anni, e proprio la manifestazione di un amore - quello della comunità di Montanara e dell’intera unità pastorale verso ragazzi, giovani, adulti, anziani – è ciò che ha reso possibile la nascita di questo grande progetto. “I grandi progetti non nascono senza amore” dice papa Francesco.