Sant'Antonio abate
Canneto si trova nella zona che segna il passaggio dalla pianura asciutta a quella umida, ricca di fontanili, di vaste distese sommerse nelle stagioni piovose, coperte da erbe palustri. Il paesaggio è molto vario per tutto un sistema di argini possenti costruiti per imbrigliare le acque del fiume Oglio.
Nella storia più recente una interessante svolta avvenne nel 1893, con l'arrivo della ferrovia Parma-Brescia che ferma a Canneto.
Il paese, noto da almeno due secoli per i vivai di gelsi da trapianto, deve ora la sua notorietà ai vivai di piante da giardino, oltre alla produzione del giocattolo.
Non c'è una data sicura relativa al sorgere della parrocchia, forse il 1428; certa è la data per il primo sacerdote parroco, il 1458. Al 1410 è legata la notizia dell'esistenza della chiesa di Sant'Antonio, una costruzione voluta dai Gonzaga.
La chiesa parrocchiale, dedicata appunto a Sant'Antonio abate, oggi si presenta in stile gotico-lombardo di epoca tarda con facciata in cotto. Al suo interno si può ammirare un ciclo di affreschi di buona fattura di cui uno è datato 1498, e nel campanile affreschi del primo 300. Colpisce il visitatore il prezioso gruppo della Deposizione: si tratta di otto statue lignee, ad altezza naturale, eseguito dallo Zamara, commissionato dalla Congregazione dei Disciplini. Sopra l'altare maggiore fa bella mostra un'ancona lignea con cinque statue attribuita allo Zamara e al nipote Clemente Tortelli.
Oltre alla parrocchiale esistono le seguenti chiese: Beata Vergine del Carmine, officiata dal 1566, Santa Maria della Serpe del 1500 circa, dei Morti, di Santa Maria, di San Michele alle Medulfe.
La frazione di Carzaghetto, con chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, ricostruita sulla precedente del 1486, fu parrocchia sino all'inizio del 1987, ora unificata alla vicina Fontanella Grazioli.