San Biagio vescovo e martire
La prima notizia di Casale "chiesa battesimale di Santa Maria Casale" è legata alla fondazione del monastero di Polirone.
Il marchese Tedaldo arricchisce il monastero con diverse proprietà, tra le quali è menzionato Casale "iuges septe centos", delimitato da precise indicazioni di confine "de maride canale Fissaro, da sera il fossato Allegrezza". Le Carte degli archivi reggiani di Torelli danno citazioni fin dal 1050. Nella bolla papale di papa Pasquale, inoltre, compare nell'elenco plebano, nel 1037, anche "Cesale Cum Baptesimali Ecclesia S. Maria".
A metà circa del 1500 venne adattato provvisoriamente a chiesa un gigantesco fienile addossato a un antico torrazzo di guardia del Mille. La zona attualmente è denominata ancora Fienilone. Le enormi capriate del locale agricolo, rustico, vennero coperte, con gusto e stile, da uno splendido soffitto ligneo a cassettoni, che conferisce un carattere austero, solenne e sacro, alla chiesa che è dedicata a San Biagio, vescovo e martire. Ne fu primo rettore nel 1659 Ippolito Capilupi.