Parrocchie

Gazoldo degli Ippoliti

Beata Vergine Maria e s. Ippolito martire

Gazoldo si trova a 20 Km da Mantova e la sua storia è legata alle vicende dei conti Ippoliti, una delle dodici famiglie più potenti della Mantova medioevale. Gli Ippoliti trattavano alla pari con i Gonzaga e si crearono la loro piccola corte, lasciando testimonianze nei palazzi che essi frequentavano durante il periodo autunnale per brevi soggiorni. Gli edifici sono tardorinascimentali: la loro costruzione coincide con il periodo di maggiore splendore della piccola corte.
Nel 1354 l'imperatore Carlo IV aveva eretto in favore degli Ippoliti la chiesa parrocchiale di Gazoldo sotto il titolo di Santa Maria e di S. Ippolito martire, sulla quale i "Signori" godevano dello "jus patronatus", privilegio rimasto fino ai nostri giorni.
Nel 1576 mons. Angelo Petrucchi, inviato quale visitatore apostolico da Gregorio XIII, chiamò il sacerdote Angelo Senoni, gazoldese, come cappellano della suddetta chiesa. Paolo V il 28 gennaio 1606 concesse che la chiesa in Gazoldo fosse eretta in parrocchiale, confermando il giuspatronato. Alla fine del XVIII secolo, venendo meno l’indipendenza politica del feudo, la parrocchia entrò a far parte della diocesi di Cremona, e solo in tempo successivo alla diocesi di Mantova.
In linea con i palazzi, la parrocchiale della Beata Vergine Maria e Sant'Ippolito (1794) ha una sua armonica dignità. La facciata con ampio finestrone ha ai lati due nicchie con le statue di San Sebastiano e Santa Eurosia, compatroni. All'interno, sull'altare centrale, il tabernacolo è in marmo pregiato. Nell'abside il coro ligneo è in noce, artisticamente lavorato. La pala è del '700 e raffigura la Madonna con S. Ippolito martire, patrono.
Il battistero porta sulla conca una statua bronzea di San Giovanni Battista dello scultore Romolo Venturini. All'interno sei altari laterali con pale raffiguranti S. Eurosia martire, Sant'Antonio da Padova, San Giovanni Battista del Bazzani, San Lorenzo, San Luigi Gonzaga e una statua lignea della Madonna. I quattordici quadri della Via Crucis sono probabilmente del 1700. In canonica si trovano i blasoni affrescati dei titolari della parrocchia dal 1604 e la genealogia dei nobili di Gazoldo.