San Giovanni Battista
Quella di S. Giovanni è una parrocchia di confine. Il territorio, completamente agricolo, confina a sud ovest con la provincia di Modena e la diocesi di Carpi. Si ignora dove sia sorta la prima chiesa parrocchiale, pare sul posto dove sorge l'attuale. Quando, e da chi costruita, non si sa con precisione, poichè solo una tradizione incerta ci dice che sia esistita ai tempi di Matilde di Canossa, e che sia stato il suo piissimo nonno Tebaldo a fondarla, allorché soleva recarsi «a diporto in quella località». Sappiamo che lo stesso Tebaldo eresse di certo verso il Mille un'altra chiesa non molto lontana, quella di Quistello. Questa prima chiesa di S. Giovanni del Dosso deve essere stata molto ammalorata, se nel 1616 fu necessario abbatterla e ricostruirla completamente perchè devastata dal tempo. Assieme a quella di Pieve di Coriano è stata una delle due chiese plebanali o matrici dell'Oltrepò, a cui facevano capo cioè altre comunità; a S. Giovanni del Dosso, ad esempio, facevano capo anticamente anche le chiese di Schivenoglia e Quingentole.
La ricostruzione storica dell'edificio a partire dal 1616 risulta molto più facile. L'edificio, all'inizio ad aula unica, si arricchisce, con l'andare del tempo e delle esigenze della popolazione in crescita, di altre due navate laterali, fino a comprendere altri due vani minori, uno adibito a sagrestia e l'altro dall'inizio del '900 a cappella dedicata ai caduti della 1^ guerra mondiale.
La facciata, con timpano e con tre porte, si erge graziosa ed elegante sul prospetto della strada principale. La chiesa, dedicata a S. Giovanni Battista, vanta come pala d'altare un bel quadro di G. Bazzani che rappresenta il battesimo di Gesù. Altri quadri di pregevole fattura: un Sant'Antonio abate di autore ignoto e un San Vincenzo attribuibile ad uno dei Caracci. Infine un quadro che rappresenta Santa Caterina. Da segnalare anche una bella statua di Giovanni Battista, scolpita nel legno, di notevole efficacia visiva. La chiesa è dotata pure di un organo liturgico della ditta Tamburini.
Il campanile originale, nato con la chiesa, avrà lungo il tempo una sorte sfortunata. Con il cedere delle fondamenta finirà per acquistare una pendenza pericolosa, tanto che nel 1813 si penserà di costruire una cupoletta per controbilanciare la pendenza. Ma negli anni Settanta verrà demolito completamente e ricostruito in cemento armato con la stessa forma.
La chiesa, recentemente restaurata dopo il rovinoso terremoto del 2012, ha riacquistato il suo antico splendore, recuperando in parte i dipinti di Anselmo Baldissara, che l'aveva completamente decorata nell'anno 1905.