San Giuseppe artigiano
Siamo nel 1962. Anche a Mantova la popolazione cresce. A Valletta Valsecchi, Te Brunetti, Valletta Paiolo, Borgo Pompilio il ritmo di crescita è sorprendente. Sorgono come d'incanto rioni nuovi: quartieri vasti e moderni nei quali alloggia chi viene dal sud, dalla provincia, chi lascia le abitazioni inadatte e impossibili della città. Si presenta al nuovo vescovo A. Poma il preoccupante problema dell'assistenza religiosa, ed ecco nel volgere di pochi anni le nuove parrocchie. Ultima in ordine di tempo San Giuseppe Artigiano, in Borgo Pompilio. Siamo nel 1960. La nuova parrocchia eretta con Bolla Vescovile in data 21 dicembre 1960 ha precisi, lineari confini: è formata da un lungo triangolo di terra chiuso tra Viale Pompilio, la strada ferrata Mantova-Modena e la Circonvallazione Sud. È un assieme di 63 moderni edifici con 721 alloggi, graziose villette, vecchie case. Un totale di 1036 famiglie, 4094 persone. Il complesso parrocchiale sorge su un'area di mq 1663. È nominato parroco don Severino Tasselli, il 17 ottobre 1961. La nuova chiesa è un'importante costruzione ottagonale che sorge su un piano seminterrato esteso a tutta la superficie della chiesa, adibito a locale per riunioni, conferenze, celebrazioni liturgiche, anche talvolta salone al gioco. Alla chiesa, sopraelevata, si accede da due ampie gradinate esterne. Essa è a un'unica navata, nella quale otto robusti, massicci piloni, con le mura perimetrali, sostengono il tetto in larghe lastre di rame; al centro del tetto si innalza una guglia sormontata da una croce.
Tutte le opere parrocchiali sono state realizzate con la collaborazione di un nutrito numero di fedeli. Inizialmente l'Azione Cattolica ha avuto una valida presenza, poi vennero il '68 e la contestazione del "trionfalismo"… Un buon numero di fedeli accetta l'esperienza del Movimento di Cristianità (Cursillos) e si costituisce un gruppo operante nel Consiglio pastorale. Dopo alcuni anni tutto si sfascia e si ricomincia.