La nuova storia del Messale di Barbara

Il Messale

Il Messale di Barbara: un capolavoro rinascimentale

Fulcro del progetto è il celebre Messale di Barbara, un codice miniato di straordinaria bellezza, spesso paragonato per cronologia e manifattura alla prestigiosa Bibbia di Borso d’Este conservata a Modena.

Il manoscritto prende il nome da Barbara Hohenzollern di Brandeburgo (1422-1481), moglie del marchese Ludovico II Gonzaga, che fu l’unica tra i numerosi committenti a portarne a termine la realizzazione nel 1465. La centralità della sua figura è testimoniata dalla scelta del nome del Messale, indissolubilmente legato a lei, e dalla presenza del suo stemma (f. 204v), unica insegna all’interno del codice, in assenza di quelle gonzaghesche. Insieme al marito, Barbara destinò il prezioso manoscritto al figlio Francesco Gonzaga, cardinale dal 1461.

L’ideazione del Messale di Barbara risale tuttavia al protonotario apostolico Gianlucido Gonzaga, figlio del marchese Gianfrancesco Gonzaga e di Paola Malatesta, che attorno al 1442 ne commissionò la scrittura a Pietro Paolo Marone e l’apparato decorativo al celebre miniatore Belbello da Pavia.

Dopo la morte di Gianlucido, la committenza passò prima alla madre Paola Malatesta, poi al marchese Ludovico II e infine a sua moglie Barbara. Entrambi i coniugi, insieme al figlio cardinale, sono ritratti nella famosa Camera degli Sposi dipinta da Andrea Mantegna.

La lunga e travagliata realizzazione del codice vide numerosi arresti e riprese. Se la scrittura fu completata intorno al 1453, le miniature procedettero più lentamente. Il rapporto con Belbello da Pavia, già compromesso dai tempi di consegna, si incrinò definitivamente nel 1450 a seguito di una condanna per sodomia. Il clima di tensione, documentato da lamentele e richieste di pagamento, offrì a Barbara il pretesto per licenziare l’artista, non più in linea con il nuovo gusto rinascimentale, e affidare il lavoro al giovane miniatore Girolamo da Cremona, contattato grazie alla mediazione di Andrea Mantegna.

Il Messale di Barbara, terminato attorno al 1465, è il risultato di un complesso intreccio di mani e stili. La critica ha attribuito la maggior parte delle miniature a Belbello e Girolamo, ma permangono dubbi su alcune figure, forse modificate da Girolamo su disegni preesistenti o realizzate da collaboratori ancora ignoti.

Dopo la morte di Francesco Gonzaga, il codice rimase a lungo tra le proprietà dei prelati gonzagheschi, fino a quando il cardinale Ercole Gonzaga lo donò alla Cattedrale di Mantova. Qui rimase fino agli inizi del Novecento, quando il furto di alcune miniature – tra cui la preziosa Crocifissione a tutta pagina di Girolamo – portò al suo trasferimento precauzionale presso Palazzo Ducale da parte del Ministero della Pubblica Istruzione. Grazie all’intervento dell’antiquario Jacques Rosenthal, il materiale sottratto fu recuperato e i responsabili condannati.

Dopo essere stato protagonista di importanti esposizioni, nel 1983 il Messale di Barbara è stato finalmente riconsegnato alla Diocesi di Mantova, al termine di un lungo iter di richieste e sollecitazioni.