Il laboratorio Di.AR ha condotto indagini preliminari presso l’Archivio Storico Diocesano di Mantova, utilizzando tecniche non invasive come macro e microfotografia, fluorescenza ultravioletta (UV) e riflettografia infrarossa (IR). Questi esami si sono rivelati fondamentali per comprendere la struttura fisica dei colori utilizzati dai miniatori, individuare aree non originali (ritocchi novecenteschi su sezioni asportate) e analizzare i disegni preparatori delle miniature. Le immagini infrarosse hanno inoltre rivelato modifiche tra la prima e la seconda stesura, i cosiddetti “ripensamenti”, fornendo importanti informazioni sulle tecniche pittoriche adottate dai diversi artisti.
Le analisi hanno permesso di valutare lo stato di conservazione del codice, che risulta complessivamente molto buono, con la presenza di lievi tracce di muffa non dannosa. Una volta escluse le aree alterate in epoca recente e individuati gli interventi riconducibili ai vari artisti, sono state selezionate porzioni specifiche del manoscritto da sottoporre ad analisi più approfondite.
Le analisi successive si sono svolte presso il Centro Grandi Strumenti dell’Università di Modena e Reggio Emilia, dove tramite spettrofotometria XRF e Raman sono stati identificati i pigmenti utilizzati dai miniatori. Questa indagine ha permesso di ricostruire le tavolozze di Girolamo da Cremona, Belbello da Pavia e delle mani ancora ignote, contribuendo a una migliore comprensione delle tecniche pittoriche quattrocentesche.
I risultati delle indagini, descritti nelle relazioni tecniche a cura di Andrea Rossi, Pietro Baraldi e Paolo Zannini, rappresentano un’importante base di studio per riaprire il dibattito storico-critico sul Messale di Barbara.
Le informazioni raccolte sono state organizzate in un database scientifico che documenta pigmenti, leganti e tecnologie esecutive, consentendo confronti con altri manoscritti e facilitando l’attribuzione di miniature ancora dubbie. Questo archivio sarà uno strumento fondamentale per gli studiosi, permettendo di approfondire ulteriormente la conoscenza della miniatura rinascimentale.