Missionari mantovani

Chiarini padre Giuseppe

Viela Maria do Carmo Qd. 01, Lt. 05, Vila Estrela; 75.375-000 Santo Antônio de Goiás - Brasil

Nato a Montichiari (BS) nel 1954

Istituto: Congregazione Dei “Canonici Regolari Dell’immacolata Concezione” (CRIC

Sono nato al confine con Montichiari (BS) ma sono cresciuto e ho sempre frequentato la parrocchia di Castiglione delle Stiviere (MN), alla quale tutt'ora sono legato quando vengo in Italia insieme ai Padri CRIC di Volta Mantovana.
Prima e principale tappa della mia vocazione: mamma e papá. Entrato in Seminario a Montichiari, giovanissimo, dopo il noviziato nei CRIC, ho studiato Filosofia a Roma e Teologia presso il Seminario di Brescia. 

Professione religiosa il 14-09-1972. Ordinazione sacerdotale il 19-06-1982 nel Santuario di San Luigi.  

Fin dagli anni di Teologia ho sempre sognato di operare nelle missioni. Nel 1987 la Congregazione mi ha proposto l’opportunità di venire in Brasile per un’esperienza di qualche anno… ‘graças a Deus’ l’esperienza missionaria continua ancora oggi. 

Ho vissuto 33 anni in Brasile. Difficile riassumere in poche righe tutti questi anni. Inizialmente ho svolto la mia attività pastorale in una parrocchia-missione nel Sud del Brasile formata da più di trenta Comunità Rurali con la presenza di molti immigrati Italiani. Da oltre vent’anni mi sono trasferito nella regione del Goiás al centro del Brasile. Qua, insieme ai tre confratelli, ci occupiamo pastoralmente di tre parrocchie: Goianira (70.000 ab.), Santo Antonio de Goiás (10.000 ab) e Brazabrantes (5.000 ab). 

Un’esperienza che mi ha arricchito molto in questi anni di Goiás è stato lavorare come coordinatore, prima della Pastorale della Terra (CPT) durante diversi anni; poi nella direzione della Via Campesina-Goiás; sempre in contatto e collaborazione con il movimento dei Senza Terra (MST) e con i vari sindacati rurali. 

Trasmettere la Parola di Dio, ricca di sogni e lotta per raggiungere la terra promessa e per costruire con Gesù nuovi cieli, nuova terra, nuova umanità e tradurre questa Parola viva nelle differenti situazioni di lotta per la terra e la dignità, ha rappresentato per me un’importante esperienza missionaria. 

Attualmente abito in Santo Antonio de Goiás, vivo in famiglia con 8 ragazzi e ragazze (fratelli di sangue di una sola famiglia) che, insieme a una missionaria laica italiana, abbiamo adottato 9 anni fa. Anche questa esperienza mi aiuta mantenere vivi i valori missionari ed evangelici.

Oggi pastoralmente, con i confratelli, stiamo vivendo la sfida di adattare le attività pastorali e sociali alla situazione di pandemia che continua, anche qua in Brasile, a preoccupare e mietere molte vite. Purtroppo, nonostante il Brasile si consideri un paese strutturato su principi cristiani, nella pratica, davanti ad un problema grave come il Covid-19, nelle sfere governative sembrano prevalere le rivalità politico-elettorali, gli interessi economici, la devastazione dell’ambiente e, soprattutto, l’indifferenza e la noncuranza per le persone più vulnerabili: anziani, poveri, favelati. La crisi sanitaria, economica e sociale sta evidenziando, in chi ci governa, una grave crisi di valori e di sensibilità solidale con la vita. In direzione contraria a questo, la situazione drammatica creata dal virus sta favorendo nella gente semplice e povera una vera sensibilità solidale. Le persone umili, nonostante il distanziamento imposto, si sentono vicine tra di loro e unite anche nelle nuove forme di spiritualità. 

La convivenza, l’attuazione e condivisione dei sogni missionari con i confratelli P. Tino Treccani, con 37 anni di missione, P. Fiorenzo Bertoli, 36 anni di Brasile (ora purtroppo deceduto per  Covid19), una missionaria laica, Maria Ausilia Oddo, 35 anni di Brasile e due confratelli più giovani brasiliani, ci mette ogni giorno alla prova: come mantenere vivi e sempre adattati alle nuove realtà attuali gli ideali che ci hanno animato quando abbiamo iniziato?
Personalmente sto anche sperando, in questi mesi, di ricominciare le attività presenziali del gruppo “Mãos solidárias”, creato con la contribuzione sostanziale della Diocesi di Mantova, per aiutare le famiglie più bisognose con attività produttive autogestite (orto, animali da cortile, artigianato, alimentari), in complemento economico  al reddito famigliare.