Nato a Bozzolo nel 1975
Missionari della Consolata
Sono cresciuto nella parrocchia di S. Antonio di Porto Mantovano che è il mio punto di riferimento quando sono in Italia e dove risiedono i miei genitori Aldo e Jacqueline.
Sono cresciuto in famiglia, seguendo i gruppi nella Parrocchia di S. Antonio, studiando, svolgendo il volontariato all’Associazione Mappamondo (Commercio Equo e Solidale), frequentando le attività del Centro Missionario Diocesano. Poi ho scelto di seguire una chiamata diversa: ho lasciato il lavoro all´Enel e ho iniziato il cammino formativo presso i Missionari della Consolata. Sia durante la formazione (pre-noviziato, studi teologici, anno di servizio) che dopo (come diacono e come presbitero), sono stato in Brasile e in particolare nello stato amazzonico di Roraima. Il mio servizio missionario si è svolto, fino ad ora, solo nell´Amazzonia Brasiliana e, concretamente, nella stessa missione. Da 14 anni faccio parte dell´equipe missionaria che vive accanto al popolo indigeno Yanomami (Missione Catrimani).
In questa presenza accanto agli Yanomami accompagniamo la vita di queste comunità indigene e del popolo: vita quotidiana, rituali, organizzazione del popolo, contrasto alle minacce (invasioni del territorio, aggressioni istituzionalizzate ecc.), relazioni con la società circostante. In Brasile, come in altri paesi, i popoli indigeni (considerati minoranze etniche) soffrono di discriminazione e sono lesi nei loro diritti (territoriali, culturali ecc.).
Cfr. il libro: Nohimayu - L´incontro. Amazzonia, gli Yanomami e il mondo degli altri. Storia della Missione Catrimani. Bologna: EMI, 2019.
Possiamo riassumere le iniziative della Missione in una parola: VALORI.
L’attività dell’équipe missionaria si dedica alla formazione e all’accompagnamento dell’educazione scolastica differenziata e specifica; alla produzione di materiale didattico; all’organizzazione ed accompagnamento di ricerche e studi svolte dagli stessi indigeni sulle proprie conoscenze e tradizioni; all’attenzione all’assistenza sanitaria; al contributo alla difesa del territorio e della salute; alla formazione sui diritti e sulle relazioni con la società circostante; al “controllo sociale” e alla coscientizzazione sulle scelte dell’amministrazione pubblica; al sostegno alla valorizzazione delle lingue yanomami.
Ma la prossimità nel quotidiano e la permanenza stabile è il valore aggiunto della presenza missionaria in mezzo agli indigeni tra i più violati al mondo: basti ricordare che negli anni Settanta, a causa dei contatti con i non indios dovuti alla costruzione della strada transamazzonica, in alcune regioni la popolazione Yanomami fu decimata per malattie fino a quel momento sconosciute; sorte che si ripeté pochi anni dopo con l’arrivo di 40mila cercatori d’oro, situazione che ancora oggi si ripete poichè negli ultimi anni é esplosa gravemente nuovamente minacciando oggi gravemente la vita di queste popolazioni.
L´evangelizzazione è realizzata nel dialogo interreligioso (un incontro profondo possibile nel quale “ci convertiamo” e possiamo annunciare ciò che può essere significativo per i nostri fratelli) e nel servizio della carità (donare la vita, anche se alle volte comporta un po’ di sacrificio, e promuovere la vita).