Missionari mantovani

Fusato suor Franca

Comboni Missionary Sisters, P.O.BOX 7139 - Kampala - Uganda

Nata a Mantova nel 1939

Istituto: Suore Missionarie Comboniane 

Casa Madre: Via Santa Maria In Organo, N.1 - Verona 37129

Skype: franca.fusato

Ho abitato a Mantova e da lì, ancora piccola, con mamma, fratello e sorella (io ero la più piccola e il papà era in guerra) siamo sfollati a Casalromano, e quella è la parrocchia dove sono cresciuta, dove ho fatto la prima Comunione e ho frequentato le prime tre classi della scuola elementare. Ritornata a Mantova ho finito le elementari e le medie e iniziato il ginnasio. Allora la mia parrocchia era Ognissanti. Ho ricevuto la Cresima in Sant’Andrea. Poi la mia famiglia si è traferita a Calcinato, in provincia di Brescia, ed ho frequentato e finito il liceo Classico all’Arnaldo di Brescia.
Quando torno in Italia non sono legata a nessuna parrocchia in particolare - dato che chi resta della mia famiglia abita a Verona o a Roma - se non a quella di Santa Maria in Organo, sede della mia Casa Madre. Quando richiesta, amo offrire la mia testimonianza missionaria.
Mi piace tornare a Mantova e con mio fratello e sorella visitiamo i posti a noi cari e il cimitero dove abbiamo la tomba di famiglia. Naturalmente non possiamo tralasciare di comperare le schiacciatine o la torta sbrisolona.

La mia vocazione nasce a Calcinato, incoraggiata dal prevosto mons. Co’ e seguita da don Fortunato Spertini. Mi attiravano l’Eucarestia e la vita monastica. Attraverso la stampa conobbi Comboni e le sue missionarie. Concluso il liceo classico, il 9 ottobre 1959 entrai nell’Istituto delle Pie Madri della Nigrizia a Verona. Dopo la professione, nel maggio 1962, continuai gli studi all'Università di Padova e mi laureai in Scienze Naturali. 

Nel 1967 sono partita per la mia prima missione in Eritrea, per passare nel 1971 in Uganda, sempre dedita all’insegnamento nelle scuole superiori. 

La mia vita cambiò rotta verso la formazione delle novizie in Messico e dal 1980 sono parte della Direzione generale della mia Congregazione. 

Sono stata poi assegnata alla formazione delle suore di congregazioni africane locali nate dal nostro carisma: le Evangelizing Sisters of Mary, in Kenya e Tanzania prima, e poi le Missionary Sisters of the Blessed Virgin Mary, in Sud Sudan e in Uganda. A questo ministero, all’aiuto ai rifugiati Sud Sudanesi in Uganda e all’educazioni di bambini e di giovani donne di talento ma senza mezzi, ho dedicato e continuo a dedicarmi con passione e gioia.

L’Uganda è un Paese molto bello, conosciuto come la Perla dell’Africa, con il lago Vittoria dove ci sono le sorgenti del Nilo. La popolazione è di circa 30 milioni di persone. La sua capitale, Kampala, ha 1.500.000 abitanti con grande contrasto fra centro ricco e periferia, che richiama gente dai villaggi che si riducono poi a vivere in baracche senza servizi igienici, sanitari ed educativi. La storia dell’Uganda è strettamente connessa alla politica e alla vita di Yoweri Museveni, che governa indisturbato da oltre 30 anni. Vi regna un forte autoritarismo, che rende quasi impossibile organizzare una opposizione credibile. La situazione è fortemente instabile
La Chiesa cattolica è forte numericamente, con molti preti e religiosi/e locali, molto istituzionalizzata con poca voce profetica e poco in uscita verso le vaste aree di prima evangelizzazione, specialmente nel Nord del Paese, affidate ancora quasi del tutto ai Missionari. Il Paese è ricco di bellezze e risorse naturali: agricoltura, foreste, pesca ecc., ma vi è una grande instabilità economica dovuta a quella politica e alla corruzione.

Attualmente mi sta particolarmente a cuore continuare ad aiutare le famiglie povere dei rifugiati Sud sudanesi che abitano nella zona periferica di Namugongo, dove vivo nella mia comunità di Suore Comboniane e da dove continuo a interessarmi della formazione delle suore di una congregazione nata in Sud Sudan (Missionary Sisters of the Blessed Virgin Mary), per la quale ho anche presentato un progetto alla Diocesi di Mantova. 
Sto pensando a qualche progetto innovativo nel campo della formazione cristiana, tenendo incontri di spiritualità aperti a tutti, presentando il Vangelo a partire da argomenti da loro scelti e facendo risaltare come la spiritualità non è qualcosa di astratto o solo legato alla preghiera, ma che ha una dimensione fortemente umana, di fraternità e accoglienza del diverso.