Missionari mantovani

Maraglio don Maurizio

Mantova 12.2.1937 – Sao Luis (Brasile) 28.10.1986

Missionario Fidei Donum della Diocesi di Mantova
Martire in Terra Brasiliana

Maurizio nasce a Mantova il 9 febbraio 1946, in una famiglia di città ispirata a sentimenti e valori cristiani. La sua personalità si forma principalmente nell’esperienza dello scoutismo per tutto l’arco della sua giovinezza.
Figlio del ‘68, vive una militanza ideale nei movimenti innovativi di quegli anni. Fin dai tempi dell’Università Borghesiana a Roma, dove sapeva occuparsi dei ragazzi della borgata, erano visibili i segni della sua futura scelta preferenziale per gli ultimi.
In epoca più matura il riferimento alla guida di monsignor Rosa diventa importante e quando si tratta di rendere concreto il sogno di un rinnovamento autentico, Maurizio entra in prima persona nella struttura della Chiesa, unica realtà viva e dinamica in cui intravede la possibilità di realizzarsi come uomo. 
A quattro anni dalla laurea in Storia e Filosofia, Maurizio viene consacrato sacerdote nella chiesa di Ognissanti da monsignor Carlo Ferrari nel 1974. 
All’ordinazione sacerdotale seguono alcuni anni di ministero in diocesi nelle parrocchie di Guidizzolo, Castel d’Ario e Castelnuovo di Asola dove è stato parroco fino all’invio in Brasile come missionario “fidei donum”.
Diventa cooperatore di don Claudio Bergamaschi nella missione di Sao Mateus Maranhao, ma con la sua propensione allo studio biblico si inserisce nel gruppo dei fondatori del CBI (Centro di studi biblici) del Nord-Est del Brasile.
A Sao Mateus accoglie la sfida di sperare contro ogni speranza, di lottare e di soffrire per costruire il regno di Cristo. Si inserisce gioiosamente nel lavoro, non dimentica i legami affettivi con la sua terra, con la sua famiglia, con i suoi amici; è profondamente riconoscente al Signore per la scelta della condivisione con i più poveri. Don Maurizio penetra sempre più nel cuore della realtà brasiliana, i sofferenti e gli oppressi sono al centro della sua attenzione, partecipa in prima persona alla lotta dei contadini contro le violenze del potere del latifondo e, nonostante la terribile realtà che sembra precludere ogni speranza, don Maurizio sente l’incrollabile certezza della presenza e del sostegno del Signore.
Camminando fianco a fianco, don Claudio e lui sentono crescere l’indignazione per l’oppressione della gente e sempre di più si fa strada l’impossibilità di restare solo a guardare, aumentano per entrambi l’esposizione e il pericolo fino a capire che non si può e non si deve tornare indietro.
Sulla maglietta che don Maurizio indossava il giorno sacrificale della sua vita c’era scritto “Un cuore d’oro in un petto di ferro”. Lui, il suo cuore l’aveva ceduto ai poveri.
Era il primo pomeriggio del 28 ottobre 1986. Forze occulte, potenti e prepotenti lo strapparono alla sua gente, alla sua famiglia, alla Chiesa. Aveva 40 anni.
È sepolto nella chiesa di Sao Mateus dove i poveri ne hanno fatto forte luogo di culto e santuario di preghiera.
Nel maggio del 2000 è stato annoverato da Papa Giovanni Paolo II tra i nuovi Martiri del XX secolo.

Per sapere di più su don Maraglio:
Don Maurizio Maraglio, la passione della speranza – a cura del CMD Mantova, 1990
Assunta Tagliaferri - America Latina fecondata dai martiri, i 12 missionari italiani che hanno dato la vita per la Chiesa latinoamericana – CUM 1998
Don Maurizio Maraglio, un seme di vita in terra brasiliana – a cura del CMD Mantova, 1987
Il Grido degli ultimi, don Maurizio Maraglio 1986-2006: 20 anni dopo, a cura di don Stefano Siliberti – CMD Mantova, 2007