Castel Goffredo, 17.5.1925 – Alessandria d’Egitto, 27.11.2011
Missionaria Comboniana
“Trasmettere agli altri la tenerezza di Dio”
Bruna Attilia nasce a Castel Goffredo dove crescendo frequenta la parrocchia di Sant’Erasmo. Bruna rimane molto colpita dai racconti di un missionario comboniano che spiegava come viveva nella terra di missione e come aiutava le persone. Da quel momento Bruna decide che avrebbe dedicato la vita ai fratelli lontani. A 23 anni entra nella Casa di formazione di Verona e con la Professione religiosa, il 3 maggio 1951, riceve il nome di Suor M. Savina.
Poche settimane dopo, il 23 maggio 1951, è già in partenza per l’Egitto, assegnata alla nuova comunità aperta in regione, all’Ospedale Dar El Chifa (“Casa della Guarigione”) nel quartiere di Abbassieh, lungo la strada per Heliopolis, in Cairo. Il nuovo ospedale, siriano, gestito da un’associazione di utilità pubblica, si trovava in un posto magnifico, come narra la cronaca della comunità: «La vista del grande ospedale coi suoi sei padiglioni, posto accanto ai giardini pubblici, è meravigliosa. La veduta dalla terrazza è incantevole. Essa domina tutta la città del Cairo; a destra immense distese di pianura fertile bagnata dalle acque del Nilo; a sinistra l’inizio dell’immenso deserto. Il grande giardino accanto delizia gli occhi e conforta il cuore di chi dovrà abitare nell’ospedale per riacquistare la salute».
In questo ospedale rimane trent’anni, svolgendo svariate occupazioni nell’ambito ospedaliero e nella comunità. All’inizio, e poi per diversi anni, fa i turni di notte; sarà poi all’opera, secondo il bisogno, nel reparto Maternità o in sala operatoria; aiuta inoltre sempre nel disbrigo dei lavori in comunità, occupandosi anche della cucina. Le piace stare accanto ai malati, cercando sempre di trasmettere loro la tenerezza di Dio. È pronta anche ad accettare altri compiti necessari nella comunità, come appunto quello della cucina. Rimane al Dar El Chifa fino al 1981 (la comunità si ritirerà nel 1985) e passa al Cairo – Dokki, incaricata della cucina in questa missione fervida di attività.
Gli anni dal 1986 al 2003 li vive al Mokattam, nel centro di preghiera e spiritualità della Provincia d’Egitto. Per quante persone ha preparato colazioni, pranzi e cene, in tutti questi anni! Comboniane e Comboniani, suore, preti, laici, cattolici, copti, altri… tutti quelli che venivano accolti in questa casa per giorni di preghiera, ritiri, convegni. Ha 78 anni quando viene trasferita ad Alessandria, perché bisognosa di riposo. Va un’ultima volta in Italia nel maggio 2005 e ritorna in Egitto a fine settembre 2005. Poi non lascia più l’Egitto. Ad Alessandria vive gli ultimi anni che Dio le dona di trascorrere in questa terra in cui ha risposto giorno per giorno alla Sua chiamata. «Era ammalata da tempo e ieri mattina si era aggravata. Questa notte all’una il cuore ha ceduto e se n’è andata placidamente incontro al Signore che tanto ha amato. Per Lui si è sacrificata durante i suoi 60 anni spesi in Egitto, dando esempio di bontà e laboriosità. Certamente intercederà da lassù per questo Paese tanto provato in questo tempo…» (annuncio della morte, dal Cairo, 27.11.2011).