Missionari mantovani

Tazzoli don Gastone

S. Cataldo 25.10.48 – Bagnolo S. Vito 31.5.2009

Diocesi di Mantova - Missionario fidei donum in Brasile

Don Gastone, nato il 25 ottobre 1948, ordinato sacerdote nel 1973 a S. Cataldo, sua parrocchia di origine, era entrato in Seminario dopo le scuole elementari nel 1960. Appena prete è nominato curato a Sermide con don Sergio Ferrari, come successore di don Arnaldo Caleffi, partito per affiancare don Claudio Bergamaschi nella diocesi di Viana in Brasile. Proprio a Sermide, forse anche per essere prete giovane, manifesta da subito le sue qualità di educatore nei confronti della gioventù. Come secondo incarico è destinato a S. Pio X in città, dove era parroco don Ernesto Novello e successivamente don Ulisse Bresciani. Diventa poi parroco di S. Giacomo delle Segnate. 
Nel 1988 monsignor Caporello, al ritorno dal suo viaggio in Brasile per visitare i preti mantovani, comunica al Consiglio presbiterale che don Gastone si aggiungerà a Sao Mateus a don Claudio e don Flavio che vi era andato nel 1987, dopo la morte di don Maraglio. Quell’annuncio coglie tutti di sorpresa. Certamente doveva essere nella lista dei preti che si erano resi disponibili ad andare a Sao Mateus dopo la morte di don Maraglio. 
Don Gastone arriva a Sao Mateus del Maranhao nel gennaio del 1990 e con don Flavio, alla scuola di don Claudio, apprende a muovere i primi passi in un mondo nuovo e diverso. Sono anni di gravi e violenti “conflitti di terra” che lo obbligano a mettersi in ascolto dei contadini espulsi e aggrediti dai proprietari di terra e dai politici. In poco tempo impara a conoscere il ruolo dei laici, con i quali matura la scelta prioritaria di promuovere corsi di formazione biblica e politica necessari per mantenere vive le comunità ecclesiali di base (CEB’s) che, all’epoca, animavano la periferia urbana ed i villaggi dell’interno. Si dedica con entusiasmo anche alla pastorale dei giovani, prima in ambito parrocchiale e, successivamente, in ambito diocesano dove mostra capacità e competenza ed è accolto come un educatore attento ed autorevole. 

Nel 1995 il vescovo Punder lo chiama ad animare la Pastorale Vocazionale della diocesi di Coroatà e in questo servizio promuove matrimoni cristiani e vocazioni presbiterali. Ci sono, in quella chiesa, preti e sposi formatisi con lui che continuano ad operare in prima linea nella pastorale.
Nel 1997 la Conferenza Episcopale del Maranhao lo invita alla guida del Seminario Interregionale di Sao Luis che, in quel tempo, ospitava i seminaristi di tutte le 12 Diocesi del Maranhao; sono gli anni in cui insegna teologia pastorale presso l’Istituto Teologico del Maranhao. Nel 2000 i Vescovi gli chiedono di assumere il servizio di Segretario Esecutivo della Conferenza Episcopale Regionale e contemporaneamente è nominato Vicario Generale della Diocesi di Coroatà. Rimarrà a servizio della Conferenza e della Diocesi di Coroatà fino al 2002, quando tornerà alla pastorale “di base”, nella Parrocchia di Sao Mateus del Maranhao.
In tutti questi anni è frequentemente invitato ad animare corsi e conferenze di carattere pastorale e, per il suo impegno competente ed equilibrato, molte comunità religiose femminili lo invitano come direttore spirituale. 

Quando, richiamato, accetta di rientrare in Diocesi, lo fa per obbedienza al vescovo Egidio perché, di fatto, il Brasile rimane sempre nel suo cuore e nei suoi progetti.
Tornato a Mantova nel febbraio 2005, in un primo tempo si mette a disposizione per la predicazione e per incontri di formazione, fino a quando riceve l’incarico di coordinare il Centro Missionario. Ancora su richiesta del vescovo, in coerenza con il suo stile di disponibilità alla Chiesa, accetta di diventare parroco di Bagnolo S. Vito dove porta il contributo del suo stile di fiducia e di condivisione con i laici nei vari settori della parrocchia. La sua esperienza di missione lo rende particolarmente sensibile alla realtà degli immigrati, in modo speciale nei confronti dei Brasiliani e dei Ghanesi con i quali inizia l’esperienza di celebrare la S. Messa in lingua una domenica al mese a Cerese. In conseguenza di questo riceve l’incarico della Pastorale dei Migranti e, ancora una volta per servire la Chiesa, assume anche le parrocchie di S. Giacomo Po e di S. Cataldo, suo paese di origine.
Muore il 31 maggio 2009, di ritorno da una visita alla sua missione in Brasile dove aveva accompagnato il vescovo Roberto, a seguito di una malattia aggressiva ed incurabile che stava affrontando con dignità e forza.
La sua è stata la vicenda di un prete obbediente che, trapiantato per quindici anni in terra brasiliana, ha onorato i preti mantovani, come attestano gli incarichi che successivamente gli sono stati dati e, tornato, ha completato il suo servizio in mezzo a noi con dedizione e umiltà, lasciando un grande esempio.