Il confine geografico della parrocchia non coincide con quello del comune, che comprende anche la parrocchia di Bonizzo.
Il paese, da sempre articolato fra la golena e l'argine maestro del Po, ha cambiato il suo aspetto dopo la distruzione da parte del genio civile del quartiere San Francesco che si trovava in golena aperta, nel 1959, e dopo la costruzione della strada provinciale ferrarese che prima scorreva sull'argine maestro. Tali modifiche si sono dimostrate necessarie dopo l'alluvione del 1951, che però ruppe l'argine dalla parte opposta del Po, a Occhiobello, in provincia di Rovigo.
Borgofranco è una di quelle località che godette di particolari franchigie concesse dal comune che lo fondò (da qui il nome). La parrocchia nacque dallo smembramento di quella molto importante ed estesa di Bonizzo nel 1648, mentre nel 1616 c'era un curato residente staccato dalla parrocchia di Bonizzo.
Nella prima metà del '700 la parrocchiale fu costruita al posto di una cappella-oratorio, con due navate laterali e cinque cappelle, il campanile in stile settecentesco, semplice, lineare: è dedicata a San Giovanni Battista. Non è dotata di grandi opere d'arte tranne la pala dell'altare maggiore, raffigurante il battesimo di Cristo, di scuola veneta e di buona fattura. Pregevoli sono due armadi in legno della sagrestia, catalogati nell'inventario degli oggetti d'arte d'Italia.