Il paese si trova ad Est di Mantova sul confine con la regione Veneto, ed è attraversato dalla strada statale n. 10 Padana inferiore.
Castel d'Ario è carico di storia: fino al 1867 si chiamava Castellaro. Poi, su suggerimento del Carducci, il consiglio comunale mutò il nome in Castel d'Ario, facendo riferimento ad un centurione romano di nome Ario, che qui avrebbe fondato la sua colonia. Lo testimonierebbe il lato sud del castello, di fattura tipicamente romana.
La storia certa del paese comincia nel 1082, quando l'imperatore Enrico IV donò il feudo al Vescovo di Trento. Seguirono i Bonacolsi e i Gonzaga; poi i francesi di Napoleone, conquistato Castellaro nel 1796, lo inclusero nella Repubblica Cisalpina.
Attorno al castello ruotano gli 800 anni di vita feudale: la Torre della Fame testimonia delle lotte avvenute. Il resto della storia è segnato dalla vita contadina, le prime lotte bracciantili, i primi scioperi, le feste in piazza, tra le quali oggi è vivissima la Bigolada, che si tiene in piazza il mercoledì delle Ceneri. Dal 1970 c'è la dispensa da digiuno e astinenza per chi si trova entro i confini del comune in quel giorno.
Un casteldariese che nel campo sportivo è diventato una leggenda a livello mondiale è il campione automobilistico Tazio Nuvolari.
La chiesa parrocchiale è dedicata all'Assunzione di Maria Vergine. La sua costruzione risale al 1750. Fu progettata dall'architetto Gerolamo dal Pozzo di Villagrossa. Esteriormente è di stile neoclassico con facciata alta e imponente, divisa orizzontalmente in due piani.
L'interno è di stile classico avanzato con tendenza al barocco. L'abside è arricchita da tre grandiose pale di Giandomenico Cignaroli raffiguranti l'Assunzione, la Presentazione e l'Annunciazione. L'ambiente non è di grandi proporzioni ma molto armonioso e totalmente decorato dal pittore Giuseppe Resi di Verona.